Genova: 27 disabili fatti scendere dal treno. Trenitalia: “abbiamo fatto il possibile”

I posti riservati sarebbero stati occupati da un gruppo di turisti saliti prima di loro

Grave episodio di inciviltà su uno dei treni del rientro, alla stazione Genova Principe, avvenuto ieri sera. Un gruppo di 27 ragazzi disabili che, assieme ai loro accompagnatori, avevano i posti riservati sul regionale veloce 3075 in direzione Milano Centrale, si sono visti costretti a scendere dal mezzo perché un gruppo di turisti saliti prima di loro, avevano occupato i posti riservati e si sono rifiutati di farli sedere. Il convoglio, inoltre, presentava danni agli arredi causati durante il percorso precedente e, a causa di questo, era in lieve ritardo.

Non è stato sufficiente nemmeno l’intervento della polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia per convincere i passeggeri a cedere i posti riservati. «Noi abbiamo fatto il possibile, abbiamo organizzato un pullman, fornendo un kit di assistenza per mangiare e bere e per tutti ci sarà il rimborso integrale del biglietto – questa la versione ufficiale di Trenitalia. – I turisti erano tutti italiani, erano di ritorno dalle vacanze di Pasqua e avevano il regolare biglietto per quel treno, ma avrebbero potuto proseguire il viaggio restando in piedi».

Per scongiurare un’eventuale peggioramento della situazione, infatti, è stato necessario allestire un pullman speciale, per poter riportare i ragazzi a Milano. «Certamente quello di ieri è un episodio totalmente esecrabile, fatto soprattutto di mancato rispetto verso i cittadini più fragili e di maleducazione, avvenuto in una giornata complicata evidentemente da spostamenti di massa, previsti, ma certamente molto abbondanti – ha commentato il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. – Questa mattina abbiamo parlato di tutto questo con Trenitalia per un accertamento sui fatti e ho anche sentito il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Ci siamo accordati per fare una riunione entro questa settimana, perché sullo sfondo di questo episodio, c’è la necessità di programmare un servizio di treni interregionale che dipende dal contratto ministeriale e non dal contratto regionale con Trenitalia, in grado di agevolare il nostro turismo e la possibilità di muoversi tra le regioni del nord e le riviere liguri in una stagione che si preannuncia molto incoraggiante. Occorre però servire la riviera dei necessari convogli, perché tutto questo possa svolgersi in modo ordinato senza il ripetersi di fatti gravi come quello avvenuto di ieri» – ha aggiunto.

Anche l’assessore ai Trasporti, Gianni Berrino, commenta l’accaduto: «È un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno e’ stato vandalizzato da ignoti passeggeri ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza».

Su Twitter si è espressa anche la ministra per le Disabilità, Erika Stefani: «l’inclusione è una battaglia che ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all’unanimità, altrimenti avremo perso tutti. Per fortuna ci sono tante persone nel nostro Paese che rispettano i diritti delle persone con disabilità: a loro sembrerà assurdo quanto accaduto sul treno Genova-Milano».

Sul caso interviene Assoutenti, Associazione a difesa dei passeggeri del trasporto aereo, marittimo, ferroviario e stradale, che annuncia la presentazione di un esposto alle Procure della Repubblica di Genova e Milano per la possibile ipotesi di violenza privata. «Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale – spiega il Presidente Furio Truzzi –. Chiediamo alla Procura di Genova e a quella di Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni». Truzzi, in merito, conclude: «Chiediamo inoltre che le pubbliche autorità e le società del trasporto ferroviario elevino nei confronti dei responsabili della triste vicenda un “daspo” a vita su tutti i treni italiani, vietando ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi tipo di treno, allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie»

Sono arrivate anche le dichiarazioni di Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l’associazione con cui viaggiavano i 25 disabili: «La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio – ha spiegato. – Stanno mettendo le persone una contro l’altra, è una narrazione agghiacciante, il focus è la mancata tutela di un diritto, quello di viaggiare, il messaggio non è poveri disabili trattati male».

di: Federico ANTONOPULO

FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO

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