Green Pass: ancora un sabato di protesta

Due manifestazioni previste a Roma mentre il Viminale organizza la sicurezza in vista del G20

Si teme che quello di oggi possa essere un sabato di tensione mentre in tutta Italia vengono organizzate nuove manifestazioni contro il Green Pass.

A Roma sono state autorizzate due manifestazioni nella zona del Circo Massimo. Dalla Questura fanno sapere che non si temono particolari disordini mentre il numero previsto di partecipanti è di circa un migliaio. In piazza ci saranno gli attivisti del movimento Liberi Cittadini, di cui fa parte Pamela Testa, arrestata dopo i fatti dello scorso 9 ottobre (leggi qui). Prevista anche la partecipazione dell’attore Enrico Montesano e dell’ex grillina Sara Cunial.

La presenza delle forze dell’ordine sarà comunque massiccia. I numerosi messaggi inviati tramite i canali Telegram, infatti, preoccupano gli apparati di sicurezza e intelligence su possibili arrivi dall’estero con l’intenzione di alzare la tensione in piazza, anche se al momento non ci sono indicazioni in tal senso.

L’obiettivo è comunque continuare a lavorare al dispositivo di sicurezza per il vertice G20 in programma nella Capitale il 30 e il 31 ottobre (ne abbiamo parlato qui). Stando alle prime informazioni, l’area del vertice sarà dichiarata zona rossa: la Nuvola e il Centro congressi all’Eur saranno blindati e si accederà solo con un badge identificativo. Sarà vietata la circolazione di qualsiasi mezzo privato e sorveglianza dall’alto di tutto lo spazio aereo della capitale con il sistema anti droni della Difesa. A garantire la sicurezza del vertice saranno circa duemila uomini tra artificieri, tiratori scelti, personale delle scorte, delle unità cinofile e dei reparti prevenzione crimine, oltre ovviamente agli uomini dei reparti di ordine pubblico. La sicurezza dovrà anche tener conto degli spostamenti in città delle delegazioni dalla sede del vertice alle rispettive ambasciate e al quale si aggiungeranno circa 500 militari che andranno ad implementare il contingente di Strade sicure e la vigilanza degli obiettivi sensibili.

La posizione del Viminale è ferma: «il deficit di sicurezza non deve più ripetersi» – come ha detto Lamorgese riferendo in Parlamento. Non saranno, inoltre, autorizzate manifestazioni nel centro della città. «Non si può in alcun modo abbassare la guardia» – ha ricordato la ministra dell’Interno, ricordando che le forze di polizia lavorano a garanzia dell’equilibrio tra il diritto ad esprimere il proprio dissenso e quello di tutelare i diritti di tutti gli altri e garantire la sicurezza. 

A Trieste, diventata roccaforte della protesta contro la certificazione verde (leggi qui), il Coordinamento 15 ottobre aveva organizzato un corteo, poi annullato. In fase di verifica la Questura aveva identificato 1.500 persone ed emesso 12 fogli di via nei confronti di 8 appartenenti a CasaPound, due anarchici e due estremisti di destra. Sempre nel capoluogo friulano si è sciolto anche il presidio in piazza Unità d’Italia. «Ci dispiace che la scintilla che avevamo contribuito a creare sia sotto pesante soffocamento – ha fatto sapere il Coordinamento no Green Pass, che insieme al Coordinamento 15 ottobre e al movimento 3V si contende la leadership della piazza no pass.

Nel frattempo il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, ha incontrato il leader del direttivo del Coordinamento 15 ottobre, Stefano Puzzer. «Un incontro cordiale – ha riferito il titolare del dicastero, – in cui Puzzer, in qualità di portavoce del Coordinamento 15 ottobre, ha avanzato tre richieste specifiche. Come rappresentante del Governo ho preso l’impegno di riferire dell’incontro in Consiglio dei Ministri. Abbiamo tutti convenuto sull’importanza di mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza». Stando a quanto riferito, al ministro sono state rivolte due proposte: ritiro del Green Pass sui posti di lavoro e dell’obbligo vaccinale per le categorie previste per legge.

«Sicuramente – ha commentato a Rainews24 il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, – una delle richieste del coordinamento no-green pass di Trieste è quella di abolire il Green Pass e ovviamente è una richiesta sulla quale il Governo non credo abbia spazio per prenderla in considerazione, così come togliere l’obbligo vaccinale laddove il Governo lo ha previsto per alcune categorie. Credo che sia chiaro che da parte nostra c’è la volontà di proseguire su questa strada, anche perché i dati, fortunatamente, nel nostro Paese ci indicano come il percorso tracciato dal governo fino ad oggi abbia portato dei buoni risultati».

Nel frattempo ieri, dopo la cancellazione del corteo a Trieste, in 3.000 si sono riuniti a Udine. Anche a Torino si sono registrate manifestazioni contro l’obbligo di Green Pass.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/MATTEO CORNER

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