Papa: “non ci siano muri”

Il Pontefice ha intrapreso il 35esimo viaggio apostolico a Cipro e in Grecia. Mattarella: “necessario portare pace e accoglienza nel cuore del Mediterraneo”

Al via il 35esimo viaggio apostolico all’estero di Papa Francesco. Questa mattina il Pontefice è partito, a bordo del primo volo Ita, verso Cipro. Dopo si recherà in Grecia.

«Non ci sono e non ci siano muri nella Chiesa cattolica: è una casa comune, è il luogo delle relazioni, è la convivenza delle diversità» – ha esordito il Pontefice nel discorso pronunciato nella Cattedrale maronita di Nostra Signora delle Grazie a Nicosia dove ha incontrato sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi, catechisti, associazioni e movimenti ecclesiali di Cipro.

«Questo volto di Chiesa rispecchia il ruolo di Cipro nel continente europeo – ha proseguito, – una terra dai campi dorati, un’isola accarezzata dalle onde del mare, ma soprattutto una storia che è intreccio di popoli e mosaico di incontri. Così è anche la Chiesa: cattolica, cioè universale, spazio aperto in cui tutti sono accolti e raggiunti dalla misericordia di Dio e dall’invito ad amare. Quando penso al Libano provo tanta preoccupazione per la crisi in cui versa e avverto la sofferenza di un popolo stanco e provato dalla violenza e dal dolore. Porto nella mia preghiera il desiderio di pace che sale dal cuore di quel Paese. Vi ringrazio per ciò che fate qui a Cipro».

E ancora: «i cedri del Libano sono citati tante volte nella Scrittura come modelli di bellezza e grandezza. Ma anche un grande cedro comincia dalle radici e lentamente germoglia. Voi siete queste radici, trapiantate a Cipro per diffondere la fragranza e la bellezza del Vangelo. Grazie!».

Oltre alla Chiesa maronita, il Santo Padre ha salutato anche la Chiesa latina: «qui presente da millenni, che nel tempo ha visto crescere, insieme ai suoi figli, l’entusiasmo della fede e che oggi, grazie alla presenza di tanti fratelli e sorelle migranti, si presenta come un popolo ‘multicolore’, un vero e proprio luogo di incontro tra etnie e culture diverse».

«Avrò l’opportunità di avvicinare un’umanità ferita nella carne di tanti migranti in cerca di speranza» – aveva annunciato ieri Papa Francesco. Si ipotizza dunque che alcuni rifugiati dei campi di Cipro, una cinquantina secondo il Governo, possano essere ricollocati.

Come di consueto, prima di partire, il Pontefice ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica, Sergi Mattarella: «nel momento in cui lascio il territorio italiano per recarmi in visita pastorale a Cipro e in Grecia, come Pellegrino che anela ad antiche sorgenti, con il vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e le popolazioni locali, mi è gradito rivolgere a Lei, signor presidente, e all’intero popolo italiano, i più cordiali saluti, a cui unisco fervidi auspici di serenità e di mutua cooperazione per il bene comune» – si legge.

Messaggio a cui Mattarella ha così risposto: «ho ricevuto con grande piacere e profonda gratitudine il messaggio che ha voluto indirizzarmi al momento della partenza per un Viaggio Apostolico nel cuore del Mediterraneo, sulle cui sponde, lungo il corso dei secoli, si sono incontrati e confrontati popoli e culture in un processo di reciproco arricchimento».

«In un crocevia di tale fondamentale importanza – prosegue – è necessario l’impegno di tutti affinché le ragioni della pace, dell’accoglienza e del mutuo intendimento prevalgano su logiche che alimentano le violazioni alla dignità della persona e ai suoi diritti fondamentali».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: AFP

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