Condanna Jimmy Lai: parola agli attivisti

L’ex proprietario del quotidiano Apple Daily è stato dichiarato colpevole per aver organizzato e partecipato alla veglia per il massacro di Tianmen. Insieme a lui anche l’ex giornalista Gwyneth Ho e l’avvocato Chow Hang-tung

Dagli Stati Uniti si erge la voce degli attivisti di Hong Kong dopo la condanna di Jimmy Lai, Gwyneth Ho e Chow Hang-tung per le accuse di assembramento illegale legate alla veglia per il massacro di Tianmen dell’anno scorso (leggi qui).

In particolare, hanno invitato la popolazione ad evitare “un patto con il diavolo” boicottando le elezioni del prossimo 19 dicembre per eleggere 20 dei 90 componenti del Consiglio legislativo della città Stato. «La gente di Hong Kong non dovrebbe sostenere il regime autocratico e aiutarlo a creare una finta democrazia» – ha dichiarato all’Afp l’attivista 25enne Sunny Cheung.

I candidati, infatti, vengono ammessi solo dopo un controllo della loro lealtà politica. In questo modo alla maggior parte degli attivisti pro-democrazia della città è stato impedito di candidarsi o vi hanno rinunciato. «Gli elettori di Hong Kong devono boicottare il voto. È un modo per protestare contro il Governo» – ha detto Alex Chow, noto leader pro democrazia.

Il Governo ha comunque fatto sapere che l’incoraggiamento del boicottaggio sarà perseguito, ma la legge non vieta l’astensione o la scheda bianca.

L’invito degli attivista arriva, come detto, dopo la condanna delle tre figure di spicco del movimento pro-democrazia, rispettivamente magnate dei media, ex giornalista e avvocato per i diritti umani, che avrebbero partecipato e incitato all’adesione all’evento “illegale”.

Nella sentenza, la giudice Amanda Woodcock ha stabilito che la presenza del 74enne Lai alla conferenza stampa per la presentazione della veglia “è stato un atto deliberato per raccogliere sostegno e pubblicizzare l’assemblea non autorizzata che ne è seguita“.

Non sono ancora note le pene.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/VERNON YUEN

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