Unicef: 635 milioni di studenti colpiti dalla chiusura delle scuole

In occasione della Giornata Internazionale dell’Istruzione l’Agenzia ha acceso una luce sul problema della scolarizzazione che ha risentito gravemente della pandemia

Oggi ricorre la Giornata Internazionale dell’Istruzione. Con l’occasione, l’Unicef ha lanciato una nota per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della chiusura delle scuole. Secondo l’Agenzia in tutto il mondo sono oltre 635 milioni gli studenti colpiti dalla chiusura totale o parziale delle scuole.

Quella a cui stiamo assistendo da almeno due anni è una “perdita di scala quasi insormontabile per la scolarizzazione dei bambini” spiega il responsabile Unicef per l’Istruzione Robert Jenkins. «Le interruzioni dell’apprendimento devono finire, ma la semplice riapertura delle scuole non è sufficiente – spiega – gli studenti hanno bisogno di un supporto intensivo per recuperare l’istruzione persa».

Il dato più preoccupante riguarda l’abbandono della scuola: fra marzo 2020 e luglio 2021 dai 400mila ai 500mila studenti hanno abbandonato del tutto gli studi.

Il danno maggiore si registra nei paesi a basso e medio reddito, dove prima della pandemia il 53% dei bambini di 10 anni erano incapaci di leggere o comprendere un testo semplice; oggi questa percentuale è salita al 70%.

In particolare in Etiopia i bambini della scuola primaria avrebbero appreso dal 30 al 40% della matematica che avrebbero imparato normalmente. In Brasile tre bambini di seconda elementare su quattro non riescono a leggere; prima della pandemia il dato riguardava un bambino su due. Ancora, in Sudafrica gli studenti sono indietro di un anno scolastico rispetto a quello in cui dovrebbero essere.

Anche nei paesi con redditi più alti si palesa il problema: in Texas ad esempio due terzi dei bambini di terza elementare sono ben al di sotto dei livelli di apprendimento di matematica; nel 2019 la metà del campione risultava indietro con gli studi.

di: Marianna MANCINI

FOTO: PIXABAY

Rispondi