È crisi nelle carceri da Nord a Sud

I sindacati di settore lanciano l’allarme sullo stato degli istituti penitenziari. In Campania proclamato lo stato di agitazione

Un “allarme che non si può ignorare“: così il segretario lombardo del sindacato di Polizia penitenziaria Uilpa, Domenico Benemia, definisce la situazione nelle carceri italiane.

Le affermazioni di Benemia arrivano dopo la notizia del suicidio di un detenuto, un tunisino 33enne incarcerato nell’istituto di San Quirico a Monza. L’uomo si è tolto la vita usando il gas di una bombola da campeggio in dotazione nelle celle.

«É il secondo dall’inizio dell’anno e la politica continua a disinteressarsi di quello che accade nelle carceri – afferma Benemia. – Non si scarica sugli operatori il male del sistema. C’è un allarme, tra suicidi e aggressioni, che non può più essere ignorato».

Intanto anche in Campania i sindacati del settore lanciano l’allerta. Osapp, Uil Pa pp, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e FP Cgil hanno inviato una lettera congiunta al ministro della Giustizia Marta Cartabia e al prefetto di Napoli Claudio Palomba annunciando la proclamazione dello stato di agitazione.

Tra le problematiche sottolineate ci sarebbero carichi di lavoro non più fronteggiabili con gli attuali organici, eccessivo ricorso al lavoro straordinario, mancati pagamenti e luoghi e postazioni di lavoro inadeguati e spesso insalubri.

Nella missiva i sindacati si riservano la possibilità di “ulteriori azioni di lotta sindacale in ambito regionale per protestare contro lo stato di abbandono in cui versano i Poliziotti Penitenziari della Regione Campania“. «Oramai in quasi tutte le realtà detentive della regione il personale opera già ai livelli minimi di sicurezza durante le ore antimeridiane, e si riduce ai minimi termini nei turni pomeridiani e notturni, con un’inferiorità numerica rispetto alla popolazione detentiva che espone gli agenti al concreto pericolo di restare vittima di quegli stessi eventi critici che deve impedire e fronteggiare – si legge. – Viste le condizioni attuali, è legittimo preoccuparsi per la sicurezza interna ed esterna al carcere, ed è doveroso investire di tale difficile situazione anche le Autorità competenti a garantire l’ordine e la sicurezza sul territorio. Per questi motivi i sindacati proclamano lo stato di agitazione e l’interruzione delle relazioni sindacali con il massimo vertice regionale, con riserva scendere in piazza per una manifestazione di protesta».

di: Alessia MALCAUS

FOTO: PIXABAY

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