Ucraina, Scholz: offensiva Putin in stallo

Lavrov: “missione di pace Nato porterebbe scontri con la Russia”. Zelensky alle 15 all’assemblea nazionale francese. Papa: armi non sono la soluzione, lavorare per la pace

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che una missione di pace della Nato porterebbe a uno scontro con la Russia. «Ciò che sta accadendo ora non riguarda l’Ucraina, ma il desiderio degli Stati Uniti di dominare il mondo – ha detto – le sanzioni sono un modo per rimuovere l’ostacolo rappresentato dalla Russia sulla strada della costruzione di un mondo unipolare». Lavrov ha ribaltato su Kiev la difficoltà nei negoziati: «i negoziati sono difficili perché la delegazione di Kiev cambia continuamente posizione».

«L’offensiva di Putin è in stallo, nonostante la distruzione che porta giorno dopo giorno. E noi insieme stiamo tenendo testa», ha rimarcato invece il cancelliere tedesco Scholz, che per quanto riguarda il nodo energia ha aggiunto che la Germania vuole chiudere la condizione di dipendenza dalla Russia sul piano energetico nel lungo periodo, “ma farlo da un giorno all’altro significa, per il nostro Paese e tutta Europa, precipitare in una recessione”. 

È intervenuto anche Papa Francesco nell’udienza generale del mercoledì: «preghiamo perché i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione al problema. La soluzione è lavorare insieme per la pace e come dice la Bibbia fare delle armi strumenti per la pace. Le notizie delle persone sfollate, delle persone che fuggono, persone morte, persone ferite, tanti soldati caduti da una parta e dall’altra, sono notizie di morte. Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra».

Secondo quanto riporta il New York Times, il presidente americano Joe Biden imporrà nuove sanzioni a 300 membri della Duma, la camera bassa del parlamento russo. L’annuncio dovrebbe tenersi giovedì, quando il presidente americano si troverà a Bruxelles per partecipare al vertice della Nato, all’incontro con i leader del G7, e al Consiglio europeo sull’Ucraina.

Intanto da Pechino arriva una stoccata a difesa di Mosca: «la Russia è un membro importante del G20, nessun Paese ha il diritto di escluderne un altro da questo formato», ha affermato il ministero degli Esteri cinese.

L’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, ha annunciato che sarà fatto tutto il possibile per organizzare il viaggio del Papa a Kiev: «apprezziamo tantissimo il ruolo della Santa Sede per risolvere questa tragedia – ha detto – faremo tutto il possibile per organizzare la visita, ma non dipende solo da noi. Serve un cessate il fuoco per garantire la sicurezza del suo viaggio in Ucraina». Ha sottolineato inoltre che da parte russa “non c’è disponibilità alla pace”. «I negoziati non si fermano, lavoriamo ogni giorno per la pace. In questo periodo – ha aggiunto Melnyk – i vari gruppi di lavoro si riuniscono a distanza. ma finchè non saremo arrivati alla firma di un accordo non possiamo rivelare i dettagli. Purtroppo – ha concluso l’ambasciatore – non abbiamo visto da parte russa l’accettazione dell’offerta di un incontro fra Putin e Zelensky».

Il presidente Zelensky ha dato un aggiornamento sui colloqui tra Kiev e Mosca tramite la pagina Facebook del Governo e ha annunciato: «continuiamo a lavorare su diversi livelli per assicurarci che la Russia si convinca che questa guerra atroce debba essere fermata. Continuiamo i nostri difficili negoziati. È impegnativo. A volte scandaloso».

Dal Pentagono arrivano rassicurazioni: secondo quanto riporta un funzionario di alto livello, non ci sono “indicazioni” che ci sia “qualcosa di imminente al riguardo adesso”. Il portavoce della Difesa americana in un briefing con la stampa ha dichiarato che le forze di Kiev stanno riguadagnando terreno al Sud.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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