A Kharkiv 170 bombardamenti nelle ultime 24 ore

Unhcr: i rifugiati fuggiti dal Paese sono quattro milioni, mentre gli sfollati interni sarebbero già 6,5 milioni. Bloccato a Zaporizhzhia anche un convoglio della Croce Rossa. A Mariupol intrappolate 100mila persone senza medicinali

Il 37esimo giorno di conflitto (qui la cronaca di ieri) incede fra bombardamenti e bollettini di guerra. Questa mattina è divampato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, nel territorio russo ma non lontano dal confine con l’Ucraina. Secondo Mosca la responsabilità sarebbe di due elicotteri delle forze ucraine, entrati nello spazio aereo russo volando a bassa quota. Secondo il governatore Vyacheslav Gladkov ci sarebbero due feriti ma nessuna vittima.

Intanto la situazione non migliora a Melitopol, città collocata fra la martoriata Mariupol e la Crimea, dove secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk le forze russe avrebbero confiscato 14 tonnellate di cibo e medicinali destinati ai civili. La notizia è stata ripresa anche dalla Cnn e pare che gli aiuti si trovassero a bordo di un pullman, a disposizione per l’evacuazione dei civili verso Zaporizhzhia.

Proprio a Mariupol sarebbero rimasti intrappolati ancora oltre 100mila civili senza forniture mediche, visto il blocco degli aiuti umanitari che prosegue da 36 giorni. «In alcune regione i corridoi umanitari non funzionano – spiega il viceministro del governo ucraino Oleksii Iaremenko – Apprezziamo tutto il sostegno internazionale dei paesi e delle organizzazioni che stanno portando aiuti umanitari. Ma abbiamo bisogno di più a causa del numero di attacchi».

Un assistente del sindaco della città costiera ha riferito che è “molto pericoloso” lasciare la città e “uscire con i trasporti personali” perché Mariupol “rimane chiusa all’ingresso“. Andryushchenko ha confermato anche che il corridoio umanitario aperto ieri non è stato aperto.

Non si tratterebbe dell’unico convoglio di aiuti bloccato da Mosca: secondo quanto riportato dall’inviato della Bbc, è stato bloccato a Zaporizhzhia anche un convoglio della Croce Rossa che trasportava aiuti umanitari e medici a Mariupol. Secondo fonti ucraine oltre 40 autobus avrebbero viaggiato giovedì ma sarebbero stati bloccati nella città di Berdyansk controllata dai russi.

Vista la situazione, la Croce Rossa questa mattina aveva ribadito di non essere certa che l’evacuazione a Mariupol potesse avvenire oggi. All’ora di pranzo è arrivata la comunicazione del Consiglio comunale di Mariupol che ha annunciato l’inizio dell’evacuazione di circa duemila civili dalla città. Ai 42 bus scortati dalla croce rossa e dal Servizio di emergenza ucraino, diretti verso Zaporizhzhia, si sono accodate diverse auto private.

L’Unchr ha aggiornato il bilancio degli sfollati: ad oggi sono fuggiti dall’Ucraina quattro milioni di rifugiati; a questo numero bisogna aggiungere anche 6,5 milioni di sfollati interni, costituiti per il 90% da donne e bambini. Si tratta, conferma ancora una volta l’agenzia Onu, della peggior peggior crisi umanitaria in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale “che cresce ogni secondo“.

Al bilancio dei rifugiati segue quello delle vittime: secondo la Procura generale ucraina sale a quasi 400 il numero dei bambini feriti o uccisi nel Paese dall’invasione ad oggi. Nello specifico «di questi, 153 sono stati uccisi e più di 245 feriti».

Parallelamente sembra procedere la la ritirata delle truppe russe dalla regione settentrionale di Kiev. Come annunciato dall’Ufficio Generale delle Forze Armate ucraine, un convoglio di veicoli, fra i quali anche “veicoli civili (camion, autobus, minibus, auto) rubati dai carri armati russi durante l’occupazione temporanea dei territori“, starebbe attraversando la regione diretto verso la Repubblica di Bielorussia.

A parziale conferma di questa tendenza, la Guardia nazionale russa ha trasferito il controllo della centrale nucleare di Chernobyl alle autorità ucraine, come riferito dal Wall Street Journal che allega anche un documento di Energoatom a conferma della notizia.

La ritirata dalla regione della Capitale ha rispostato l’equilibrio del conflitto nelle regioni di confine. Nelle ultime ore sono stati registrati “pesanti bombardamenti” in molte città nella Regione di Lugansk, come riportato dalla Cnn che cita il capo dell’amministrazione regionale militare della Regione Serhii Haidai. Fra le città colpite ci sono Severodonetsk, Rubizhne, Lysychansk, Kreminna e Ivanivka.

Secondo quanto riportato sono morte due persone a Severodonetsk, “alcuni abitanti di Lysychansk e Toshkivka sono stati feriti e quattro persone sono state salvate“. Nelle città di Rubizhne, Popasna, Severodonetsk, parte di Hirske e Lysychansk “non c’è fornitura di acqua“, 28 insediamenti sono senza gas e 22 senza elettricità.

Si apprende anche di un attacco aereo che ha colpito Synelnyki la scorsa notte. Secondo il capo del consiglio regionale del Dnipropetrovsk non ci sarebbe nessun ferito ma si registrano ingenti danni alle infrastrutture del centro.

Gli attacchi aerei si stanno intensificando anche nella Regione di Kharkiv, dove nelle sole ultime 24 ore sono stati registrati 170 bombardamenti; un razzo è caduto anche nel centro della città e fra gli obiettivi ci sono “aree di artiglieria, mortai e carri armati nei distretti di Saltivka, Pyatihatka, Oleksiyivka, HTZ, Kholodna Hora, Kulinichi, Velyka Danylivka e Dergachi“, come confermato da Oleh Synegubov a capo dell’amministrazione civile-militare regionale.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/RUSSIAN DEFENCE MINISTRY

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