Via d’Amelio, Cassazione accoglie il ricorso di Spatuzza

Il boss di Brancaccio non ha potuto beneficiare del percorso premiale per i collaboratori. Ora il Tribunale di Sorveglianza di Roma dovrà riesaminare la sua richiesta

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza con il quale il Tribunale di sorveglianza di Roma aveva negato la libertà condizionale a Gaspare Spatuzza, collaboratore di giustizia e teste chiave del processo Borsellino quater.

Ora il Tribunale dovrà quindi riesaminare la richiesta di Spatuzza, che si trova ai domiciliari in località protetta.

Il detenuto infatti era stato arrestato nel 1997 ma aveva iniziato a collaborare con la Giustizia solo nel 2008, dopo essere già stato condannato all’ergastolo; questo gli avrebbe impedito di beneficiare della disciplina premiale prevista per i pentiti.

Nel 2008 il boss di Brancaccio aveva confessato di aver rubato la Fiat 126 utilizzata per l’attentato esplosivo che ha tolto la vita a Paolo Borsellino, nella tragedia nota come strage di via D’Amelio in cui hanno perso la vita anche i cinque agenti della scorta del magistrato.

Le sue dichiarazioni hanno così svelato le menzogne di Vincenzo Scarantino e Salvatore Candura, poi confermate anche da Calogero Pulci e Francesco Andriotta, che si erano consegnati alla giustizia per depistare le indagini; nel 2021 la Cassazione ha confermato le condanne per calunnia nei loro confronti (leggi qui).

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/STEFANO PORTA

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