Ravanusa, ferma la delocalizzazione delle case. 130 persone in attesa

Il fatto è successo lo scorso 11 dicembre, quando a causa di un’esplosione, diverse case sono state distrutte o danneggiate

Il progetto di delocalizzazione delle case distrutte o danneggiate a seguito dell’esplosione dovuta ad una falla nella rete di metano (leggi qui), avvenuta lo scorso 11 dicembre a Ravusa, che causò la morte di 9 persone una delle quali incinta, è pronto cantierabile ma in stato di fermo. Il blocco è dovuto ad alcune famiglie che insistono per rientrare nelle proprie abitazioni che non hanno riportato danni strutturali.

Il problema è che le case si trovano in zona R4, cioè ad alto rischio idrogeologico già dal 1908. L’unico metodo è che i tecnici del Comune potrebbero preservare la situazione solo ed esclusivamente presentassero i certificati di regolarità statica, agibilità e abitabilità che i residenti non riescono ad avere. Il fatto è che il progetto del Comune prevede la costruzione delocalizzata delle case fuori dalla zona R4.

Le case da ricostruire sono 50 e gli sfollati di Via Trilussa sono in totale 130 e attualmente sono sistemati in case in affitto per le quali il Comune pagherà 72 mila euro l’anno. «Per quest’anno e forse il successivo, l’assessorato regionale alle Infrastrutture sta coprendo 61 mila euro – spiega il sindaco Carmelo D’Angelo -. Se non ci affrettiamo per realizzare le case, avremo mai i soldi per mantenere tutte queste famiglie per anni ed anni?».

«Il progetto definitivo è pronto, ma è fermo perché l’amministrazione vuole la massima condivisione con le persone che hanno perso la casa nella tragica esplosione. Condivisione anche per quanti hanno avuto danni minori, ma non possono rientrare perché non si possono fare interventi strutturali in immobili che si trovano in zona ad alto rischio idrogeologico. C’è un confronto iniziato anche con i tecnici incaricati da queste persone. I tecnici del Comune incontreranno, nei prossimi giorni, quelli della Regione siciliana e speriamo in un nuovo incontro con il governatore Nello Musumeci, che ha già dato disponibilità di fondi, per giungere a una soluzione definitiva e ottenere il finanziamento, iniziare le opere e ridare la casa a chi l’ha persa», conferma il sindaco in merito al progetto.

di: Federico ANTONOPULO

FOTO: ANSA/FRANCESCO RUTA



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