Putin verso annuncio “guerra totale a Kiev” il 9 maggio

Zelensky: “rischio di chiusura dialogo è altissimo”. Macron: “in arrivo più aiuti”. Finlandia verso adesione Nato il 12 maggio

Nella sua telefonata di oggi col leader ucraino, Voldymyr Zelensky, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha promesso di “rafforzare il sostegno a Kiev sul piano delle forniture di armi difensive e di aiuti umanitari”. «Grati per gli aiuti umanitari della Francia, la disponibilità a curare i soldati ucraini, la decisione di continuare il lavoro della missione francese per assistere nelle indagini sui crimini della Russia», è la risposta via Tweet di Zelensky.

Intanto secondo media inglesi, Vladimir Putin potrebbe abbandonare il termine “operazione speciale” per indicare l’invasione dell’Ucraina e parlare di ‘guerra totale’ a Kiev. Ciò nonostante Mosca invita gli altri Stati ad attenersi alla logica scritta nei documenti per prevenire una guerra nucleare e “ridurre rischi al minimo“. Lo ha riferito il Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo.  “È imperativo riaffermare il principio che i rischi di una guerra nucleare che non deve mai essere scatenata devono essere ridotti al minimo attraverso la prevenzione di qualsiasi conflitto armato tra potenze nucleari“.

È arrivata inoltre la conferma che la Russia lascerà la Stazione spaziale internazionale per le sanzioni ricevute. «La decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne pubblicamente – ha detto il direttore generale Dmitry Rogozin in un’intervista riportata dall’agenzia Bloomberg. – Posso dire solo questo: in linea con i nostri obblighi informeremo i nostri partner della fine del nostro lavoro sull’Iss con un anno di anticipo».

Il presidente finlandese Sauli Niinisto presenterà la sua posizione sulla possibile adesione del paese alla Nato entro il 12 maggio. Lo scrive il quotidiano Ilta-Sanomat.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato nel corso del suo ultimo intervento gli Stati Uniti e la Nato di aver sempre usato l’Ucraina come “strumento” per “contenere” la Russia. Il braccio destro di Putin ha sottolineato che prima dell’invasione di febbraio, l’Alleanza capeggiata da Washington stava “costringendo Kiev a fare una falsa scelta: o con l’Occidente o con Mosca”. «Negli ultimi anni – ha rimarcato – gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino… hanno ‘pompato’ il regime di Kiev con le armi, addestrato e armato l’esercito ucraino e i battaglioni nazionalisti, e in generale hanno portato avanti il sviluppo politico-militare del territorio dell’Ucraina. Hanno incoraggiato l’aggressivo corso anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev».

Lavrov ha aggiunto che i Paesi Nato stanno facendo di tutto per impedire a Mosca di raggiungere accordi con Kiev: «Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale – ha detto -. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici».

E relativamente ai negoziati ha spiegato che continuano ma sono “difficili” e che la revoca delle sanzioni contro la Russia fa parte degli accordi di pace tra Mosca e Kiev.

Lavrov ha aggiunto che Mosca intende continuare a rispettare equamente i propri impegni contrattuali nel mercato globale e ha concluso che più di un milione di persone sono state evacuate dall’Ucraina alla Russia dal 24 febbraio scorso. 

Dura la replica di Zelensky che ha dichiarato che il rischio di una chiusura definitiva dei dialoghi di pace è “altissima”. Zelensky si è detto anche pronto a incontrare Putin nonostante “le atrocità commesse”, perché in Russia “un singolo uomo decide tutto”.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/ALEXEI DANICHEV

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