Il procuratore speciale non ha rinvenuto alcuna collusione fra la campagna del presidente e Mosca. La reazione: «Completa e totale assoluzione»
«L’inchiesta del Super procuratore ha concluso che il comitato elettorale di Donald Trump e alcuno dei suoi consiglieri non abbiano cospirato o non si siano coordinati con la Russia nello sforzo di influenzare le elezioni generali del 2016».
È il passaggio chiave della lettera di quattro pagine inviata ieri pomeriggio dal ministro della Giustizia, William Barr, ai leader delle Commissioni giustizia di Camera e Senato. Questa è la conclusione principale, attesa da 22 mesi, dell’indagine condotta da Robert Mueller. Un risultato netto, senza ambiguità: il presidente Trump e i suoi più stretti collaboratori, il primogenito Donald jr e il genero Jared Kushner, i lobbisti Paul Manafort e Roger Stone, il generale Michael Flynn e tutti gli altri, non hanno tramato con emissari di Putin per ostacolare la candidatura di Hillary Clinton.
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