Il leader del Carroccio immagina le resistenze di Berlusconi e punta a procedere anche senza
Nei giorni scorsi Matteo Salvini aveva inviato all’amministrazione americana segnali molto forti: davanti all’accoglienza per certi versi trionfale che Roma aveva preparato al leader cinese Xi Jinping, il capo della Lega si è dissociato dalle manifestazioni di più spiccato giubilo con un giudizio sferzante («Non mi si dica che in Cina c’è il libero mercato»), un modo per andare incontro al forte malumore dell’amministrazione americana. Come dire: Washington può fidarsi della Lega e del suo capo.
Approfondisci: La Stampa