Il Vaticano si arrende agli Orlandi

Aperta una indagine su Emanuela dopo una lettera anonima che pare scritta da Dan Brown. Secondo la soffiata il corpo della ragazza scomparsa nel 1983 sarebbe in una tomba tedesca

La lettera anonima, evocando le atmosfere di un vecchio sceneggiato televisivo di impronta enigmistica (si intitolava «Il segno del comando», ed era girato proprio a Roma), consigliava di cercare il corpo di Emanuela Orlandi «dove indica l’angelo». L’angelo era (è) la statua collocata all’interno del cimitero teutonico, il più antico camposanto germanico della Capitale. Ad un mese dall’arrivo della missiva, che la ricevente Laura Sgrò – legale della famiglia Orlandi – ha inoltrato al Vaticano, arriva il «via libera» all’approfondimento investigativo da parte della Segreteria di Stato. «Dopo trentacinque anni un primo passo da parte della Chiesa verso la verità» ha detto Pietro Orlandi, il fratello della quindicenne scomparsa il ventidue giugno 1983 in circostanze mai chiarite.

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