L’annuncio questa sera in assemblea per sedare la rivolta dei parlamentari e poi un voto su Rousseau
Per aprire una «cabina di regia» o «di gestione», ma soprattutto per farsi rinnovare la fiducia dagli iscritti che lo scelsero nel settembre 2017. Solo così Luigi Di Maio potrà andare avanti. Un leader ancora in piedi, ma puntellato. Che però, d’ora in poi, dovrà «tornare alle origini». Mettendo in conto che il banco del governo potrebbe saltare. Spunta anche l’ipotesi dell’addio alla Lega. Per il vicepremier si apre una partita complicatissima: da una parte deve guardarsi dal pressing di Matteo Salvini sul governo, dall’altra deve tenere unito il Movimento a rischio implosione.
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