Putin-Conte, asse anti sanzioni

Il leader russo: gruppi islamici più forti a Tripoli. Mattarella: preoccupati per il riarmo. E lo «zar» vede Berlusconi

È la Libia il vero cruccio di Vladimir Putin. Il presidente russo ne parla con Papa Francesco, con Sergio Mattarella e con Giuseppe Conte. La situazione sul campo peggiora. Occorre «unire gli sforzi per far cessare i combattimenti, riavviare il dialogo, aiutare il popolo libico a ristabilire lo Stato». La preoccupazione di Putin ha una motivazione precisa. È questa la notizia che ha portato a Roma: centinaia di combattenti islamici, provenienti dalla Siria, stanno affluendo in Nord Africa. Nuova benzina sul fuoco della guerra civile. Ma il leader del Cremlino pone anche un limite al ruolo della Russia: «È la Nato che ha bombardato e distrutto la Libia anche come entità politica». Mosca può dare una mano, «ma non vogliamo essere coinvolti per primi».

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