«Tutelate noi, non quei due killer»
La portiera della berlina si apre. Davanti c’è il carro funebre. Che aspetta. Gli applausi si sono consumati, i palloncini bianchi già volati in aria. La donna, perché d’ora in poi nessuno avrà più coraggio di chiamarla ragazza, parla con il ministro dell’Interno coprendosi il volto con il quadro di Mario per non farsi interpretare il labiale. Si scherma con la grande fotografia che ha fatto il giro di tg e giornali: il vice brigadiere Rega in alta divisa, sorridente e fiero, il giorno del matrimonio, una vita fa. Parla solo lei. E’ uno sfogo. Composto, ma deciso.
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