Il presidente della coalizione del rinnovamento, che per ora è in cerca di poltrone, presto sarà anche in cerca di soldi. Per le prime se ne porterà due da casa, per i secondi ha già qualche idea
Come si finanziano gli ambiziosi progetti in materia di politica economico-finanziaria del nuovo governo a guida Bis-Conte?
Taglio del cuneo fiscale, investimenti in tema di ambiente, risorse per trattenere i giovani italiani in Italia ed invogliare i ragazzi che abitano all’estero a trasferirsi nel nostro paese (e non solo, immagino, dall’Africa, da cui col nuovo corso potranno arrivare ancor più a profusione).
Tutte queste misure hanno un costo, e, considerato che l’avvocato nel cassetto (come l’avevo definito subito dopo il primo discorso pubblico, per il suo proverbiale qualunquismo) si destreggia bene con le balle, ma molto meno con le palle, escludo che possa maturare (al limite pre-maturare con scappellamento a destra) una trattativa estenuante con i suoi interlocutori nella U.E. S.p.A., per ottenere deficit, visto che peraltro sono anche i suoi datori di lavoro (anche se dovremmo essere noi cittadini italiani) – alias navigatori.
Se lo sono chiesto in tanti: giornalisti, tuttologi, analisti, Prodi, Amato, Carlo Goldoni (autore dell'”Arlecchino servitore di due padroni” – rimasto basito perchè il premier/premièr[dame] ne ha addirittura tre: 5s, Pd, Bilderberg).
Lui, tra l’altro, non sembra avere le idee chiare: ha dichiarato di non far parte del Movimento 5 Stelle (ah!), insiste col “nuovo umanesimo” ma non è massone (mmh…), stigmatizza (haha) l’uso del crocifisso ma si affida a Padre Pio.
Anch’io me lo sono chiesto a lungo in questi giorni, in cui il l’ex governo del cambiamento ha mantenuto la sua promessa (è cambiato). Alla fine, dalle colonne di un giornale, ho trovato la risposta: il quotidiano è ‘Il Sole 24 Ore’, la risposta è Maurizio Landini. No, scusate, manca un pezzo: la risposta è LA PATRIMONIALE.
Quanto suona ferale questa parola, sul finir dell’estate, quasi a tradimento quando già ti devi abituare a rientrare in città, evocata da tanti e perpetrata da molti sinistri governanti.
Ma certo, come abbiamo fatto a non pensarci prima, mica ci vuole fantasia, basta usare l’antica ricetta della sinistra: tasse, tasse, tasse.
La risposta è proprio lì, nelle tasche del popolo, ma non di tutto, solo di quella parte che produce, “il 10% su cui è concentrata la ricchezza”, come ha detto il sosia del servo della Famiglia Addams.
Perchè non è chiaro che chi ha di più paga già di più, visto che il 50% di mille è sempre di più del 50% di 100, ma da che mondo è mondo proprio, da quando il Martedì viene dopo il Lunedì e prima del Mercoledì: da sempre. Ma per loro, no, ce l’hanno di vizio.
Però c’è un problema, caro produttore di trattori (ah, non è lui? scusate…). Eh già, il problema è che quel 10% di cui parli tu si chiama classe media, non sono i Paperon De Paperoni. Sì caro, perchè quelli che dici tu hanno talmente tanto di quel grano che ti si inculano bendati, e hanno possibilità e strategie per portare i loro fondi all’estero, così, quelli che vuoi strapazzare tu, sono delle normalissime persone che possiedono, di media, un patrimonio di 500mila euro: mia nonna, il vicino di casa, il panettiere qua sotto. Basta avere un appartamentino, un garage, una casetta a Torriglia, due palanche in banca ed ecco fatto il “10% che detiene la ricchezza”, quello che Landini si immagina come Soros e invece è Sora Lella.
D’altronde per i prelievi forzosi, Conte ha già dei (Gran) maestri (ops!), adesso ha trovato anche il (para)guru delle patrimoniali: Maurizio Landini.
Evvai col business!!
Matteo Valléro