Ragazzi, è tutto il giorno che leggo e rileggo il discorso di #Conte, guardo i video, li ascolto. Novanta minuti che mi sono sembrati più lunghi dell’ultimo #Avengers, manco la fantozziana “Corazzata Potemkin”.
Niente, un’ora e mezza di nulla assoluto, se non la solita letterina di Babbo Natale al sapor di qualunquismo.
E cosa deve scrivere, uno? Di questo passo mi togli il lavoro, maledetto avvocato!
Quello che ho notato è che ormai ci sono due “italie”.
Una, quella maggioritaria, in piazza con le bandiere #tricolore, sia che fosse lì fisicamente sia che ci fosse col cuore, a urlare il proprio scandalo per questo furto di #democrazia.
L’altra, merschina, compassata, sbadigliante, che prega la Madonna di Bruxelles di fare la grazia, chiusa nel palazzo, seguita da sostenitori altrettanto confusi e voltagabbana.
Una si oppone, l’altra comanda.
Una vorrebbe un #Bolsonaro, l’altra prefesice un #POLTRONARO.
Una non ha paura della gente, perchè E’ la gente.
L’altra non può uscire dalle mura, perchè la gente l’ha tradita.
Tra questi anche #Zingaretti che sputacchiando chiede lealtà al partner politico, quella stessa lealtà che il #Pd non ha usato coi propri elettori, che il 4 Marzo gli avevano dato mandato di contrastare i #5stelle, e ora se li ritrovano in casa come in una nuda proprietà.
E, in tutto questo, si compie il disegno del #grandefratello di Orwell, che attraverso questo stesso strumento su cui sto scrivendo, si fa arbitro di chi abbia diritto di parola e chi no, OSCURANDO indegnamente i profili di #Casapound e #ForzaNuova, rei di pensarla diversamente dall’orientamento di regime.
D’altronde, quando Xi Jinping, il Presidente cinese, andò in America, visitò PRIMA Zuckerberg e POI Trump.
Ecco, sono queste le due italie, una che parla a vanvera e fa sbadigliare, ma promuove il pensiero convenuto dall’elite, e l’altra, che esprime il proprio dissenso e un’informazione contraria e viene #imbavagliata dalla #censura.
Siccome io faccio parte della seconda, vi conviene leggere in fretta questo pezzo, perchè fra poco potrebbe non esserci più!
Matteo Valléro