Sanremo, tutto sulla prima serata

Emozioni sul palco dell’Ariston per il monologo di Rula Jebreal sui femminicidi e sul ricordo della madre. Fiorello ha debuttato vestito da don Matteo. Diletta Leotta con la nonna in sala. Le imitazioni del conduttore Amadeus.

La leggerezza con Fiorello, l’impegno con Rula Jebreal, la musica con le prime 12 canzoni in gara e gli ospiti Tiziano Ferro in quota riassunto dei 70 anni di storia, Al Bano che torna con Romina in quota anagrafe di Rai1, Emma in quota multimedia fra cinema e musica. È la liturgia del Festival, spesso uguale a se stesso, con la scaletta sempre diversa e rassicurante, specchio del Paese secondo un format di interpretazione che come tutti i luoghi comuni ha qualcosa di vero. C’è anche la gara. Scontri diretti fra i Giovani: passano le proposte più rassicuranti, Tecla e Leo Gassmann. Achille Lauro ha l’effetto sorpresa incorporato: un mantello da imperatore delle tenebre che nasconde una tutina camp di strass effetto nudo: è la sua interpretazione del san Francesco di Giotto che si spoglia del mondo materiale. Diodato rivaluta il concetto di canzone sanremese (ma dentro ha anche i Radiohead); Anastasio è convincente, teatrale, efficace fra Salmo e Rage Against the Machine (che non sono poi così lontani). Ci vuole la voce di Tiziano Ferro, ospite fisso, per reggere la storia di 70 anni di Sanremo, ma non è un robot e sente l’emozione. Con Modugno in versione swing cerca di sciogliersi ma gigioneggia un po’ troppo. Mia Martini lo porta alle lacrime (e come i grandi riconosce qualche sbavatura). Emma si scatena, non solo per le percussioni di «Stupida allegria», raccontando i suoi 10 anni di carriera. Al Bano e Romina fanno karaoke con i vecchi successi e crollano con l’inedita, prima volta dopo 25 anni, «Raccogli l’attimo», fra reggaeton, archi arabeggianti e autotune. Poco elegante verso chi è in gara invitare ospiti (loro e i Ricchi e Poveri questa sera) che portano una canzone nuova: promozione a rischio zero. Sarà più difficile in futuro convincere qualche vero big a rimettersi in discussione.

Approfondisci: Corriere della Sera

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