Coronavirus, rivolte nelle carceri, sette i detenuti morti a Modena

Nove ostaggi a Melfi, liberati nella notte. Proteste e tentativi di evasione in 27 istituti tra cui Palermo, Modena e Milano. Due morti per overdose da psicofarmaci sottratti alle infermerie durante i disordini. Dal Pd la proposta di domiciliari per chi è vicino a fine pena

L’ultima rivolta, contro le restrizioni decise per il coronavirus, nel pomeriggio a Melfi (Potenza) , dove alcuni detenuti hanno sequestrato cinque agenti della penitenziaria e cinque sanitari: quattro medici, di cui due donne, e due infermieri. Una protesta difficile, durata per 10 ore: il personale sequestrato nelle zone di massima sicurezza è stato liberato solo nella notte. Nel carcere di Melfi – dove sono detenute circa 200 persone – dal pomeriggio hanno operato diverse decine di uomini delle forze dell’ordine.
Poco prima, nel carcere di Marino del Tronto, uno dei 41 trasferiti la scorsa notte da quello di Modena dopo i tumulti e il saccheggio dell’infermeria, è morto. E’ la settima vittima della riolta di ieri. Causare del decesso dell’uomo, un 40enne, sarebbe stata un’overdose. Già all’arrivo nel carcere ascolano le sue condizioni di salute erano apparse gravi. A quanto trapela un altro dei detenuti giunti da Modena, sarebbe in condizioni gravissime sempre per l’assunzione di oppiacei avvenuta prima dell’arrivo nel carcere ascolano.

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