A Ravenna bimbi picchiati all’asilo. Tre maestre condannate a risarcire il Comune

È stato riconosciuto il danno di immagine per il comune di Conselice, in provincia di Ravenna. I maltrattamenti erano andati avanti per quattro anni, dal 2006 al 2010

Picchiavano e maltrattavano i bambini a loro affidati dalle famiglie, provocando un danno di immagine per il Comune di Conselice. Lo ha riconosciuto il Tribunale di Ravenna con una sentenza civile che ha condannato al pagamento di 70mila euro all’amministrazione comunale tre ex maestre dell’asilo nido comunale Mazzanti, ritenute responsabili di maltrattamenti contro diversi bimbi. 

Si tratta dell’allora coordinatrice e di due educatrici ausiliarie, condannate a rimborsare all’amministrazione locale 30mila euro per il danno non patrimoniale e altri 40mila per quello patrimoniale. «È stato riconosciuto il danno d’immagine per una vicenda che ha screditato la reputazione di un servizio pubblico e di un’intera comunità educante», ha commentato la sindaca di Conselice Paola Pula .

La sindaca ha poi aggiunto: «ringrazio la segretaria comunale avvocato Margherita Morelli e l’avvocato Valerio Tallini per l’ottimo lavoro svolto. Archiviamo definitivamente una vicenda che ha causato anni di sofferenza, prima di tutto ai bimbi coinvolti e alle loro famiglie. Le somme incassate – ha concluso la sindaca – saranno destinate a un progetto per l’educazione all’aria aperta attraverso la progettazione ad hoc dei cortili delle scuole, a partire dai nidi e dalle scuole dell’infanzia».

Secondo le indagini dei Carabinieri, i maltrattamenti si erano protratti per quattro anni, dal 2006 al 2010. Nel 2018 due delle ex maestre erano state condannate in via definitiva, rispettivamente a tre anni e a un anno e 6 mesi; la terza aveva già patteggiato un anno e 8 mesi.

Nel fascicolo penale compariva una quarta educatrice che però, al contrario delle colleghe, non era dipendente di una cooperativa di Faenza. sue colleghe. Per lei l’accusa era di avere taciuto sull’accaduto. In appello la contestazione di maltrattamenti sui bambini per omissione era stata però derubricata in omessa denuncia: così, da un anno di carcere la donna era passata a una multa di 300 euro. Solo in seguito al ricorso dei genitori di uno dei bimbi, la Cassazione aveva deciso di vagliare la posizione dell’educatrice.

L’inchiesta sul Mazzanti era scattata dopo una denuncia presentata da un’ex dipendente dell’asilo e da un’ausiliare ancora in servizio. Tra le accuse all’ex coordinatrice: tirate per i capelli, schiaffoni, insulti, urla, trascinamenti per un braccio e per i piedi. Alcuni bambini, inoltre, sarebbero stati costretti a ingoiare il cibo rigurgitato, chiusi in bagno o nel ripostiglio dei detersivi, lasciati nudi sul pavimento o incustoditi nei lettini o, ancora, con la testa infilata dentro il wc.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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