Rogo nel Parlamento sudafricano, fermato un sospetto

Un incendio ha aggredito il tetto e l’edificio dell’Assemblea a Città del Capo. Ancora ignote le cause. Nessun ferito registrato

È stata fermata una persona che sarebbe connessa con l’incendio che questa mattina ha sconvolto la sede del Parlamento del Sudafrica, a Città del Capo. Lo annuncia il presidente Cyril Ramaphosa, impegnato in un giro di ispezion dell’area.

Le fiamme sono “sotto controllo” e l’edificio è stato messo in sicurezza. Ramaphosa ha rassicurato che l’incendio non fermerà i lavori parlamentari. Nel frattempo, arriva la conferma che nessuno è rimato ferito dal rogo.

L’incendio, secondo quanto si apprende dal responsabile della sicurezza del Consiglio di Città del Capo Jean-Pierre Smith, sarebbe divampato nell’area degli uffici, per poi propagarsi verso la palestra.

Secondo un responsabile cittadino per la sicurezza Jp Smith il sistema di allarme antincendio non avrebbe funzionato a dovere, tanto che all’arrivo dei Vigili del Fuoco ancora nessuna campana aveva avvisato dell’incendio.

Il complesso del Parlamento sudafricano è composto da tre edifici; le fiamme avrebbero aggredito il tetto lo stabile dell’Assemblea nazionale. L’area che circonda gli edifici è stata transennata, fino alla cattedrale di San Giorgio che poche ore prima avevano ospitato i funerali di Tutu. Attualmente sono ancora ignote le cause dell’incendio.

Il rogo non è il primo che sconvolge un edificio pubblico della città. Lo scorso aprile le fiamme avevano sconvolto anche la biblioteca dell’Università di Città del Capo, custode di un’antichissima e unica collezione africana.

di: Marianna MANCINI

FOTO: EPA/NIC BOTHMA

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