È iniziata l’invasione

Forti esplosioni si protraggono in tutto il Paese, compresa la capitale Kiev dove sono morti 50 occupanti russi, mentre i bombardamenti aerei di questa notte hanno ucciso almeno 7 persone. Altre vittime civili russe nel Donbass

«Ho preso la decisione per un’operazione militare». Così, attorno alle 6 di questa mattina (ora russa) Putin ha annunciato televisivamente l’invasione dell’Ucraina. L’ingresso delle truppe nel Paese è stato accompagnato fin da subito da forti esplosioni non solo al confine ma anche nelle città di Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev. Qui abbiamo ricostruito le risposte internazionali all’attacco.

Secondo alcuni osservatori del Guardian, l’annuncio dell’invasione sarebbe stato addirittura registrato lunedì 21 febbraio e mandato in onda questa mattina.

Proprio a Kiev sono risuonate le sirene d’allarme in seguito a un tentativo dell’esercito russo di prendere il controllo dell’aeroporto. Un video ha mostrato anche uno scoppio vicino a un parco del centro. Mosca ha attraversato i confini scavalcando diversi fronti, compresi il confine settentrionale con la Bielorussia e con la Crimea.

Secondo alcune fonti della Cnn le vittime dell’aggressione sono già centinaia, anche se non è ancora chiaro se si tratti di feriti o morti. Altri inviati della Bbc e di Reuters riportano di 7 morti e 9 feriti, mentre i dispersi sarebbero 19. I raid aerei hanno colpito almeno 8 città del Paese con attacchi perlopiù notturni che hanno destabilizzato il traffico aereo.

Il bilancio dei morti attorno alle 11 si aggiorna con almeno 50 occupanti russi neutralizzati dalle truppe ucraine. L’esercito di Kiev ha confermato di aver abbattuto quattro aerei e distrutto 6 carri armati stranieri. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato anche che si registrano vittime civili nel Donbass, morti imputate agli “attacchi dell’esercito ucraino“.

Dal fronte ucraino invece sono morti più di 40 soldati e circa 10 civili, come annunciato dalla stessa presidenza. Nel frattempo l’esercito russo ha ribadito che la popolazione civile ucraina non deve temere nessun attacco diretto e che gli attacchi riguardano solo obiettivi militari. Fra gli ultimi registrati, un bombardamento missilistico diretto a un edificio dell’intelligence ucraina.

Con il crescere del bilancio delle vittime Zelensky ha lanciato un appello per la donazione del sangue per i militari feriti, rivolgendosi anche ai datori di lavoro e chiedendo loro che non siano interrotte le forniture.

Annunciando l’invasione il presidente Putin ha parlato della necessità di difendere il Donbass, assicurando che il piano russo non prevede in realtà l’occupazione dell’Ucraina ma la smilitarizzazione del Paese. «Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato» ha concluso.

L’inviato di Mosca alle Nazioni Unite non sembra confermare le intenzioni di Putin: come riporta Interfax ripresa da Bloomberg la Russia starebbe usando “armi di alta precisione per distruggere infrastrutture militari ucraine“, con l’intento di prendere di mira la giunta al potere a Kiev.

Londra ha annunciato l’imposizione di sanzioni senza precedenti nei confronti della Russia, seguendo quanto già confermato dal fronte occidentale, dall’Unione Europea agli Usa.

Mosca starebbe accerchiando l’Ucraina bloccando le sue vie di ingresso aeree e marine. Il Ministero della Difesa russa ha dichiarato che “le difese aeree dell’Ucraina sono state soppresse“. Altre fonti dell’omologo Ministero di Kiev riportano di attacchi di caccia ucraini in un aeroporto fuori dalla Capitale: fra gli obiettivi più colpiti dai russi ci sarebbero infatti proprio basi aeree e altri asset militari.

Si sono registrati attacchi anche in diversi aeroporti tra cui quello di Kiev-Boryspil, Kherson e Kramatorsk. Nel frattempo, attorno alle quattro del mattino la Russia ha bloccato anche la navigazione nel Mar D’Azov.

Sbarrato anche l’accesso al Paese dalla Crimea, dove sono stati chiusi tutti i posti di blocco al confine, come riporta il consigliere presidenziale Oleg Kryuchkov. Sono state invece smentite le voci di uno sbarco di truppe russe a Odessa, sul Mar Nero.

I confini sono stati violati anche via terra con l’ingresso nel Paese di veicoli contrassegnati con il marchio Z, “compresi blindati“, nelle aree di Chernigiv (al confine settentrionale bielorusso), a Soumy (confine nord-orientale), Lugansk e Kharkiv (confine orientale).

Al momento si starebbero avvertendo bombardamenti e forti esplosioni anche a Kolomyja, nell’Ucraina occidentale, mentre si sono formate lunghe code di macchine in fuga da Kiev. La popolazione, spaventata dalla sirene e dalle continue esplosioni, non ha risposto all’appello del presidente ucraino Zelensky («state calmi e state a casa»).

È stata annunciata anche l’introduzione della legge marziale.

In seguito all’esplosione degli attacchi l’ambasciata di Pechino ha raccomandato ai suoi connazionali in Ucraina di “rimanere in casa” lontano da finestre e vetri oltre che, in caso di spostamenti non prorogabili, di esporre in modo visibile la bandiera cinese. La Cina ha anche rifiutato di utilizzare il termine “invasione”, definito dal portavoce del Ministero degli Esteri Hua Chunying come un “uso preconcetto delle parole“.

Intanto l’attacco procede anche sul fronte separatista: i vertici dell’autoproclamata repubblica popolare di Lugansk hanno annunciato di aver conquistato le città Schastya e Stanytsia Luganskaya in Donbass. Denis Pushilin, a capo di Donetsk, ha dichiarato al canale televisivo Rossiya 24 che “tutto questo finirà molto presto. Le nostre città, le città della Repubblica popolare di Donetsk, saranno liberate in un futuro molto prossimo“.

Al momento sono partiti separatamente tre droni dalla base militare Nato di Sigonella in Sicilia. Il primo è un drone Global Hawk, partito la notte scorsa, che attualmente sta sorvolando il Mar Nero. Il secondo velivolo militare dovrebbe trovarsi nella stessa zona ma non è ancora tracciabile.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha invitato chiunque si senta pronto e sappia come utilizzare le armi a unirsi alle Forze di difesa territoriale nella loro regione: il Paese sta “passando alla modalità di difesa completa“.

Un testimone della regione sud-occidentale di Cernivtsi ha raccontato di “file davanti a punti ritrovo militari“, compresi “tanti volontari pronti a combattere” e “posti di blocco ovunque, siamo in stato di guerra“. Un altro testimone ripreso da Ansa ha sottolineato l’esigenza di nascondigli per la popolazione: «se vogliono veramente conquistare subito Kiev noi dobbiamo nasconderci. Cerchiamo ora di capire quali bunker e seminterrati sono disponibili».

Nel frattempo è diventato virtuale il video con il quale il presidente Zelensky questa notte, poche ore prima dell’attacco, si è rivolto alla popolazione russa con un appello alla pace: «si dice che questa fiamma libererà il popolo ucraino, ma il gli ucraini sono già liberi. Vi hanno detto che siamo nazisti, ma come fa un popolo a essere nazista quando ha perso oltre 8 milioni di vite nella vittoria contro il nazismo?».

«Siamo diversi, ma questo non è un motivo per essere nemici. Ascoltate la voce della ragione. Il popolo ucraino vuole la pace, le autorità ucraine vogliono la pace, la vogliono e stanno facendo tutto il possibile per essa».

«La verità è che tutto questo deve essere fermato prima che sia troppo tardi, e se la leadership russa non vuole sedersi a un tavolo per la pace con noi, allora forse si siederà a un tavolo con voi – si conclude l’appello alla popolazione di Mosca – I russi vogliono la guerra? Mi piacerebbe molto rispondere a questa domanda. Ma la risposta dipende solo da voi, i cittadini della Federazione Russa».

In tarda mattinata l’appello risulta ancora caduto nel vuoto: Zelensky ha annunciato l’interruzione delle relazioni diplomatiche con la Russia. A livello internazionale è stato indetto lo stato d’emergenza anche in Lituania che ha invocato il ricorso all’articolo quattro della Nato che prevede la convocazione di consultazioni di emergenza nel caso in cui un membro dell’Alleanza Atlantica venga minacciato.

Poco dopo anche lo Stato maggiore delle forze armate di Minsk ha chiuso parte dello spazio aereo bielorusso ai voli civili.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA

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