Conserve di pomodoro con pesticidi, un arresto

L’inchiesta ha fatto emergere anche reati di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e caporalato

Due imprenditori del salernitano sono accusati di aver commercializzato sostanze alimentari nocive, perpetrando anche reati di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e caporalato nel settore agroalimentare.

L’inchiesta riguarda la presenza di sostanze dannose nelle conserve di pomodoro ed è stata seguita dal sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 979.803 euro da parte della Procura di Nocera Inferiore; parallelamente l’Inps di Salerno ha inflitto una sanzione amministrativa di 275.600 euro.

Lo scorso 26 maggio i Carabinieri aveva già predisposto il sequestro preventivo d’urgenza di 800 tonnellate di concentrato di pomodoro di origine egiziana, perché contenente una quantità di pesticida superiore alle soglie consentite. Parte del concentrato era già stato distribuito sul mercato, riportando l’indicazione di produzione italiana.

Le indagini hanno fatto emergere anche la corruzione di un funzionario pubblico. Nel 2018 l’addetto dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari avrebbe fornito ai due imprenditori delle informazioni sulle indagini.

Dal dossier è emerso anche lo sfruttamento di alcuni dipendenti in nero che percepivano 4,35 euro all’ora svolgendo turni massacranti anche di 43 ore continuative con tanto di videosorveglianza e controllo continuo, anche mentre si recavano al bagno.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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