«Se è così, qui viene giù tutto e anche Virginia deve dimettersi. Una roba del genere non riusciamo a reggerla»
Intorno all’ora di pranzo Luigi Di Maio apprende dell’inchiesta per corruzione di Daniele Frongia. A Palazzo Chigi i vertici del M5S, a cui è appena arrivata la mail dell’assessore indirizzata ai probiviri, si interrogano sul da farsi. Un attimo e la notizia esce sui siti. Scatta il panico. È un film già visto, dopo gli arresti di Raffaele Marra e Luca Lanzalone.
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