Sospeso il Consiglio comunale. La Questura punta sulla pista anarchica
Quattordici grammi di polvere pirica. Una lampadina rotta come detonatore. Fili e una batteria. La busta esplosiva a strappo era indirizzata «all’ufficio della sindaca, piazza Palazzo di Città 1». Mittente: «la scuola Diaz». È la risposta dell’ala anarchica allo sgombero di un centro sociale dello scorso 7 febbraio, e alle tensioni successive, con cortei e proteste. Così Chiara Appendino è finita nel mirino.
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