Disarticolate tutte le cosche del Vibonese in Italia e a estero. Per tutti gli arrestati, le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose
Nel vibonese, la malapianta della ‘ndrangheta è stata strappata dalla radice. Sono 334 i capi, gregari, affiliati e uomini a disposizione del clan Mancuso di Limbadi e delle famiglie ad esso collegate, arrestati su richiesta della procura antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. In 260 sono finiti in carcere, 70 ai domiciliari.
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