Argomenti ‘concordati’. Indagati vertici Ateneo Stranieri
Appena cinque giorni fa Luis Suarez, attaccante del Barcellona a lungo obiettivo della Juventus, aveva superato la prova d’italiano di livello B1 (quello intermedio) presso l’Università per Stranieri di Perugia dimostrando di “comprendere bene la lingua” disse ai giornalisti il professor Lorenzo Rocca che lo aveva appena esaminato, sottolineando che nel parlato “si fa capire”. “Non spiccica na parola”, “non coniuga i verbi”, “parla all’infinito” diceva però il 12 settembre Stefania Spina, direttrice del Centro di valutazione e certificazione linguistica dell’Ateneo e docente del breve corso on-line seguito dal ‘pistolero’. Non sapendo di essere intercettata dalla guardia di finanza. La procura perugina guidata da Raffaele Cantone ritiene infatti che quello di Suarez sia stato un “esame farsa” in una seduta fatta “ad hoc”. Stamani le fiamme gialle hanno perquisito gli uffici dell’Università per Stranieri. Tra gli indagati compaiono infatti la rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, Stefania Spina, Lorenzo Rocca e un’impiegata che predispose l’attestato per il calciatore. L’ipotesi investigativa è che gli argomenti oggetto della prova d’esame siano stati “preventivamente concordati” con il candidato, al quale il punteggio “è stato attribuito prima ancora dello svolgimento” si legge nella nota del procuratore Cantone. In modo tale – emerge dal decreto della procura perugina – da “blindare l’esito favorevole”. “Ma te pare che lo bocciamo!” un’altra delle frasi, intercettate, della professoressa Spina la quale ricorda poi che “con dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1”.
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