Salito vertiginosamente il numero di suini selvatici in Italia. 16 le vittime nel 2020

Susciteranno anche simpatia, ma rappresentano un indubbio pericolo per molti pedoni e per un numero ancora maggiore di automobilisti.

Non più appannaggio delle alture e dei sentieri di montagna, i cinghiali si riversano da diverso tempo sulle strade urbane, un fenomeno che ha visto un deciso incremento mentre eravamo tutti chiusi in casa per il lockdown.

A subirne le conseguenze più traumatiche sono le persone alla guida, che rischiano di incontrarne uno a una frequenza ancora maggiore del solito: è un pericolo che, stando ai casi riportati, si verifica una volta ogni due giorni, traducendosi fin troppo frequentemente in episodi di grave entità, come le 16 vittime e i 215 feriti registrati solo lo scorso anno.

Al moltiplicarsi esponenziale degli esemplari, oggi corrispondente a un trentesimo della popolazione umana italiana, si assiste di pari passo ad un aumento della probabilità di trovarsene uno davanti, riscontrata da un nostro cittadino su quattro.

Il ritorno alle normali condizioni del traffico deve quindi fronteggiare questa nuova pelosa minaccia, che oggi costituisce un pericolo per i mezzi a quattro ruote pari all’81% in più rispetto a 10 anni fa, tenendo presenti le strade provinciali.

Tamponamenti a catena, impatti spesso letali, forti spaventi sono solo la punta dell’iceberg del problema che si riflette anche sulle nostre campagne, che hanno già registrato perdite di 200 milioni di euro per via di questo fenomeno, e sulla nostra salute, minacciata dalla possibile propagazione della febbre suina.

di: Andrea BOSCO

FOTO: ANSA