È iniziato il giorno più lungo: a Trieste sciopero non autorizzato, si ferma il porto di Genova
Scatta oggi l’obbligo del Green pass per i lavoratori pubblici e privati da Nord a Sud Italia.
Dopo gli scontri di Roma e gli allarmi lanciati nella giornata di ieri (leggi qui), si temono problemi da parte dei No Green pass, soprattutto nel settore portuale.
Al porto di Trieste ci sono oltre cinquemila manifestanti davanti al Varco quattro, luogo di ritrovo della manifestazione, annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali della città ma non autorizzata, come sottolineato dall’Autorità di garanzia. Per il momento è consentito l’accesso ai camion.
«Il porto di Trieste funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto», è stato il commento del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
C’è stato un momento di tensione quando Fabio Tuiach, ex consigliere comunale noto per le sue posizioni estremiste ed ex pugile, ha tentato di impedire a un’auto di entrare. Subito sono accorsi gli stessi lavoratori che lo hanno convinto a desistere e a far passare la vettura. Sono presenti anche manifestanti non portuali, uomini e donne giunti da Milano, Padova, Varese.
A Genova un gruppo di manifestanti ha bloccato le operazioni al varco Etiopia: il presidio dei No Green pass si trova fuori dalla palazzina che ospita gli uffici, mentre una 50ina di scaricatori che stazionavano davanti ai cancelli sono entrati.
In città sono stati bloccati anche il varco Pra’ e quello internazionale di San Benigno. Si è formata una lunga coda di Tir provenienti per la maggiore dalle Regioni del Nord Italia. Bloccato anche il terminal Traghetti, dove i manifestanti lasciano passare le persone, ma non le merci. Un gruppo di No green pass, inoltre, ha bloccato la rampa d’accesso della Sopraelevata, la principale arteria della città che porta dal ponente cittadino al centro.
A Sigonella si è verificato il primo sit-in dell’aeronautica: i manifestanti si sono riuniti davanti ai cancelli d’ingresso della base militare italiana. La protesta pacifica è stata promossa dal Sindacato aeronautica militare.
Chiuso l’accesso al porto anche ad Ancona, dove una manifestazione dei lavoratori ha impedito a un tir in transito di passare, fermandolo di fatto davanti all’accesso nord. Si sono formate lunghe file di auto sulla Flaminia e lungo la rampa by pass.
A Torino un centinaio di lavoratori No Green pass stanno protestando in un presidio davanti ai cancelli della Fiat Avio a Rivalta.
Anche a Napoli i manifestanti hanno dato vita a un corteo, iniziato da piazza Vittoria e diretto a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione. Hanno sfilato con in testa un altarino funebre della Costituzione.
Si prevedono altre manifestazioni in varie zone del Paese. La più importante a Roma: il luogo del sit-in dei No Pass è stato spostato già due volte dalla Questura ed è previsto ora al Circo Massimo, con uno schieramento di mille agenti per controllare. I manifestanti hanno tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro di Roma, ma sono stati fermati e convogliati verso piazza di Porta Maggiore.
A Bologna sono annunciati manifestazioni e cortei a partire dalle 10:30 in piazza Maggiore. A Rimini dalle 10 e a Ravenna.
Situazione tranquilla, invece, al porto di Venezia: i lavoratori si sono presentati tutti al lavoro. Nessun blocco nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi. Anche al porto di Napoli le attività proseguono regolarmente.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA