
I sindacati hanno chiesto lo stop, gli organizzatori: “avanti a oltranza”
Continua lo sciopero al porto di Trieste contro il Green pass (leggi qui), anche se con numeri molto ridotti rispetto a quelli di ieri. Sono presenti una trentina di lavoratori più un centinaio di cittadini no Green pass che hanno in parte trascorso lì la notte. Davanti ai tornelli in mattinata c’era anche Stefano Puzzer, il «capo» della protesta e portavoce del Coordinamento lavoratori portuali Trieste.
I portuali stanno continuando a presidiare il varco quattro dello scalo ma l’accesso è libero.
Il Comitato dei lavoratori portuali di Trieste, il sindacato che sta portando avanti lo sciopero, ha denunciato stamattina in Questura l’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste, affermando che “diverse aziende starebbero violando la normativa sull’obbligo del possesso ed esibizione della certificazione verde per lavorare”.
Le segreterie territoriali di Trieste Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Mare hanno auspicato il ritorno alla piena operatività del porto. L’obiettivo, secondo i sindacati, è arrivare alla gratuità dei tamponi, dopodiché dovrebbe venir a mancare la “comprensione” dalla maggior parte dei lavoratori in sciopero.
«L’auspicio – hanno concluso – è che nei prossimi giorni la situazione possa migliorare, come effetto congiunto di un incremento delle vaccinazioni, della capacità di “testing” del sistema sanitario e delle farmacie, di ulteriori accordi tra sindacati e imprese che favoriscano, magari anche in virtù di auspicabili modifiche del quadro normativo, di sgravare i lavoratori dal costo dei tamponi».
Ma gli organizzatori hanno dichiarato che il sit in andrà avanti a oltranza fino a che non verrà sospesa l’obbligatorietà del Green pass.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA