
Oggi il Cdm dopo la Cabina di Regia. Tanti i temi sul tavolo: da ambulanti e balneari alle assicurazioni auto fino alle compagnie telefoniche
Mario Draghi ha presieduto la cabina di regia legge sulla concorrenza a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri in programma per oggi pomeriggio.
Al tavolo dei lavori siedono i capidelegazione di maggioranza, accompagnati dai responsabili economici dei partiti: per il Pd il ministro Andrea Orlando e Antonio Misiani, per i pentastellati il ministro Stefano Patuanelli e il viceministro Laura Castelli, per la Lega il ministro Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario Federico Freni, per Forza Italia i ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta e per Leu il ministro Roberto Speranza e la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra.
A Palazzo Chigi era presenta anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni per un incontro con il premier. Diversi i temi trattati insieme a Draghi, a partire dalla “riduzione delle tasse per tagliare il cuneo fiscale“, ma anche la riforma del catasto (“non ci sia un aumento delle tasse, ma l’emersione del sommerso“), il reddito di cittadinanza, su cui la leader dichiara: «i controlli vanno fatti prima», e le pensioni (“a dicembre vogliamo il rinnovo del contributo di solidarietà“).
Sul tavolo anche la questione Covid: «delle due l’una, o il Green Pass funziona e non c’è bisogno di prorogare lo stato d’emergenza o non funziona e qualcuno deve rivedere questa scelta» (ne abbiamo parlato qui), mentre sulle manifestazioni secondo la leader di FdI bisogna “difendere la manifestazione del dissenso“.
Il testo sulla concorrenza avrebbe dovuto essere varato la scorsa settimana insieme alla manovra (leggi qui l’articolo completo su Business24) ma, come evidenziato dal premier Mario Draghi, erano “emerse tante perplessità su diversi punti“.
«Questa è una legge delega ed è meglio farla bene, affrontare le perplessità che ci sono ed avere il consenso del consiglio dei ministri. Perplessità peraltro molto ragionevoli per cui ci pensiamo un altro po’» – aveva detto Draghi in conferenza stampa.
La bozza del testo al momento comprende 34 articoli ma sarà rivisto e corretto fino all’ultimo, prima di approdare sul tavolo dei ministri, perché ci sarebbero ancora questioni aperte, a partire dall’idea di una delega per rivedere le regole per taxi e Ncc. Secondo quanto emerge non ci sarà nessun intervento immediato su balneari e ambulanti. Sulle concessioni in generale si prende tempo, scegliendo di procedere come con il catasto: per ora una mappatura dello stato dell’arte, una sorta di “operazione trasparenza” per avere intanto un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga, che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara.
Viene inoltre confermato dalle stesse fonti che le concessioni idroelettriche torneranno allo Stato solo in quelle Regioni in ritardo, dunque considerate inefficienti nella gestione, e potrebbe esserci un’accelerazione dei tempi entro cui le Regioni devono indire le gare.
Con il ddl dovrebbe arrivare un pacchetto di misure sui farmaci per migliorare la distribuzione e accelerare l’immissione in commercio di nuovi medicinali. Per ridurre i poteri discrezionali nella nomina dei dirigenti ospedalieri, la bozza del ddl Concorrenza interviene sui principi cui devono attenersi le Regioni per le procedure per il conferimento degli incarichi.
Secondo quanto emerge le compagnie telefoniche devono acquisire la prova del previo consenso del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi. L’obiettivo è contrastare il persistente fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari. Si stabilisce il divieto anche di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.
La bozza prevede inoltre che anche le assicurazioni con sede legale in altri Stati membri siano obbligate ad aderire alla procedura di risarcimento diretto per la responsabilità civile auto. Una modifica al codice delle assicurazioni private, per eliminare un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane rispetto alle imprese con sede legale in altri Stati membri, che altrimenti hanno maggiori possibilità di praticare tariffe più basse.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FILIPPO ATTILI