
In Italia le vittime sono in prevalenza bambine nella fascia 0-13
Nell’ambito della Giornata europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento, a Roma l’Abi ha ospitato un incontro internazionale nel quale si è discusso di violenze e abusi su minori. È in questo contesto che il Telefono Azzurro ha presentato una ricerca che raccoglie dati e testimonianze da tutto il mondo per cercare di ricostruire un quadro complesso e frammentato, di difficile analisi anche perché “spesso la violenza viene alla luce dopo molto tempo“.
Il primo elemento rilevato dall’analisi internazionale del Telefono Azzurro indica come gli abusi sui minori siano più frequenti “all’interno della famiglia e nella cosiddetta cerchia della fiducia“. Difatti, riportando la situazione al contesto italiano, l’Istat rivela come nell’80% dei casi il carnefice sia una persona conosciuta, alla vittima e/o alla famiglia.
Una tendenza confermata anche a livello internazionale. In un sondaggio del 2021 l’Indipendent Inquiry Into Child Sexual Abuse ha fatto emergere che il 48% delle vittime intervistate ha subito l’abuso da un membro della famiglia. Seguono gli episodi in contesti socio-educativi: il 16% dei casi, secondo la stessa ricerca, riguarda insegnanti ed educatori mentre il 6% delle vittime ha subito un abuso da un membro del clero.
I dati sul genere indicano poi una netta prevalenza di reati e abusi su femmine in Italia, quasi il doppio rispetto a quelli che coinvolgono maschi. In Italia si stima che le bambine rappresentino fra il 70 e l’86% delle vittime totali di abusi, con una prevalenza anagrafica della fascia 0-13 (30% del totale). La stessa Polizia Postale ha confermato come nel 2021 sia in crescita anche il numero di denunce e casi accertati di violenze su minori (qui l’approfondimento).
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA