Per la prima volta l’olandese vince il mondiale: “serviva un miracolo”
Max Verstappen è campione del mondo di Formula 1. Con la vittoria sul circuito di Yas Marina (leggi qui), l’olandese a bordo della Red Bull ha conquistato il GP di Abu Dhabi, il 20esimo, e il primo titolo mondiale della sua carriera.
Ma la scuderia della Mercedes non ci sta: ha, infatti, presentato ricorso in merito a quanto avvenuto durante gli ultimi giri quando l’olandese, dopo il regime di Safety Car, ha superato lo sfidante Lewis Hamilton. Secondo la casa tedesca, infatti, non tutte le auto sarebbero tornate alla posizione originale al momento della ripartenza decisa dal direttore di gara, Micheal Masi dopo l’incidente di Latifi. Ciò avrebbe reso la ripartenza irregolare.
Intanto, alla fine della gara, il campione, in lacrime sotto il casco, ha abbracciato il padre Jos e i meccanici Red Bull, prima di abbracciare anche il rivale. «È incredibile, ci ho provato tutta la gara e all’ultimo giro ci sono riuscito. Follia, non so cosa dire, ringrazio il mio team che lo merita tantissimo. Serviva un miracolo, ci voleva anche un po’ di fortuna per me – ha commentato a caldo. – Ringrazio Perez perché ha guidato alla grande e ha fatto tanto per me. Spero di continuare con questo team per il resto della mia vita, sono felicissimo. Ringrazio Horner e Marko che mi hanno fatto entrare nel 2016, il nostro obiettivo era conquistare il titolo e ci siamo finalmente riusciti».
Hamilton, partito in seconda posizione dalla griglia, è riuscito a bruciare lo sfidante Max Verstappen già al primo giro, mantenendo sempre il vantaggio tranne al momento dei pit stop. Al 29esimo giro l’ultimo GP di Miki Raikkonen si conclude con un incidente e il ritiro, seguito subito dopo da George Russell. A quattro giri dalla fine arriva l’incidente Nicholas Latifi ed esce la Safety Car che mette tutto in discussione: il britannico resta in testa fino alla fine, quando Verstappen lo supera e conquista il primo scalino del podio. Primo posto dunque per Verstappen, seguito da Hamilton e la Ferrari di Sainz.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/KAMRAN JEBREILI