Resinovich, il figliastro si difende: mai chiesto soldi

Piergiorgio Visintin, figlio del marito di Liliana, ha dichiarato spontaneamente di non vedere la donna trovata morta a Trieste da almeno tre anni

Mentre è stato prorogato il deposito delle analisi tossicologiche sul corpo di Liliana Resinovich, la donna trovata morta nel boschetto di San Giovanni di Trieste lo scorso 5 dicembre (qui gli aggiornamenti), prosegue il tam tam di polemiche sulla vicenda ancora oscura.

Ieri si è presentato spontaneamente in Questura Piergiorgio Visintin, figlio di Sebastiano, marito della donna, avuto da una sua precedente relazione. L’uomo ha rilasciato dichiarazioni in difesa della sua posizione, sostenendo di non aver mai chiesto denaro né al padre né a sua moglie Liliana.

Piergiorgio Visintin ha spiegato agli investigatori che non vedeva Liliana da tre anni e di avere rapporti sporadici anche con il padre.

La sua dichiarazione si somma a quelle del fratello di Liliana, Sergio, e a un suo amico, Claudio Sterpin, che hanno inviato in procura memorie in cui affermano la convinzione che la donna non si sarebbe suicidata ma sarebbe vittima di un omicidio.

Fra le memorie vi sono anche segnalazioni di presunti dissapori fra la donna e il marito, causati anche da motivi economici.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ALICE FUMIS

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