
L’ex consulente di Luigi de Magistris dovrà pagare all’attuale sindaco di Benevento 70mila euro. In sede penale era stato contestato a Gioacchino Genchi di aver acquisito, elaborato e trattato illecitamente i tabulati telefonici di alcuni parlamentari
La Corte d’Appello di Roma ha condannato Gioacchino Genchi, in qualità di consulente tecnico di Luigi de Magistris, pm titolare dell’indagine Why Not, a pagare 70mila euro (oltre lucro cessante e spese legali) a Clemente Mastella, all’epoca dei fatti segretario dell‘Udeur, senatore e ministro della Giustizia. Lo rende noto il collegio difensivo di Mastella.
A Genchi era stato contestato in sede penale di aver acquisito, elaborato e trattato illecitamente i tabulati telefonici relativi a utenze riconducibili a vari parlamentari o ex-parlamentari. Mentre il tribunale penale di Roma aveva condannato i due imputati, la corte d’Appello li aveva assolti e la Cassazione aveva a sua volta riformato la decisione. Essendosi il reato prescritto, il procedimento veniva rimesso alla Corte d’Appello di Roma per il suo accertamento a fini civili. Nel giudizio di rinvio si costituivano anche Francesco Rutelli e Sandro Gozi, nei confronti dei quali è stato riconosciuto il diritto al risarcimento.
«Dopo l’annullamento da parte della Corte di Cassazione della sentenza d’assoluzione, il giudice d’appello civile ha stabilito la responsabilità risarcitoria a carico di Gioacchino Genchi, valorizzando quanto emerso in sede penale in ordine al reato d’abuso d’ufficio, realizzatosi attraverso l’intrusione nelle conversazioni telefoniche di parlamentari, senza richiedere – e anzi premettendo – ogni autorizzazione imposta dalla legge» spiegano l’avvocato Pellegrino Mastella e il prof. Bruno Tassone, legali di Mastella, attuale sindaco di Benevento.
«Desta perplessità la declaratoria di inammissibilità dell’azione interposta nei confronti di De Magistris, motivata sulla base di una interpretazione assai restrittiva della normativa sulla responsabilità dei magistrati. Su tale profilo ci si riserva di valutare ricorso per cassazione o l’azione contro lo Stato. Resta la soddisfazione per una pronuncia che anche in sede civile, riconosce tutte le ragioni che avevano indotto l’onorevole Mastella ad agire a difesa di diritti pesantemente lesi da condotte illecite. Va peraltro ricordato che quella indagine si concluse con la totale archiviazione degli indagati» concludono i legali.
Arriva anche il commento di Clemente Mastella: «posso solo dire che tranne la lunghezza dei tempi, alla fine la giustizia giusta spesso arriva. Deciderò con gli avvocati il prosieguo giudiziario nei confronti dell’ex sindaco di Napoli, candidato alle Europee e al Comune, pur avendo svolto la sua attività in queste realtà. La cosa l’ho sempre considerata ingiusta e incostituzionale».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI