Oscar: Coda è miglior film, Italia a mani vuote

Will Smith dà spettacolo e lancia uno schiaffo a Chris Rock sul palco. Per la prima volta nella storia il premio alla miglior regia è andato per la seconda volta consecutiva a una donna

La notte degli Oscar è finita a Los Angeles con una vittoria storica nella categoria principe: il miglior film dell’anno secondo l’Academy è Coda – I segni del cuore della regista Sian Heder, interpretato nel linguaggio dei segni. Il film ha vinto il testa a testa con l’altro grande favorito, Il potere del Cane che vale comunque il premio per la miglior regia a Jane Campion.

Proprio Campion si aggiudica una serie di primati: si tratta della terza donna in assoluto a vincere la statuetta per la miglior regia, prima di lei solo Kathryn Bigelow e Chloe Zaho. Campion è anche la prima donna ad ottenere due nomination alla regia; inoltre, è la prima volta nella storia che una donna si aggiudica il premio per due anni di fila.

Il terzo cavallo vincente dei bookmaker Dune ci aggiudica quasi tutti i premi creativi, ben 6: Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, Miglior fotografia, Miglior scenografia, Miglior colonna sonora, Miglior sonoro. La delusione più grande arriva invece per i cineasti italiani, che tornano a casa a mani vuote: nessun riconoscimento dorato per È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

Coda vince anche le altre due categorie per le quali era nominato, assicurando una statuetta per il miglior attore non protagonista a Troy Kotsue e il premio per la miglior sceneggiatura non originale (il film è il remake del francese La famiglia Belier e Kotsue è il primo attore non udente a vincere la statuetta).

Sorrentino, come abbiamo visto, lascia la statuetta per il miglior film internazionali nelle mani del giapponese Drive My Car, ispirato a un romanzo di Murakami e del regista Hamaguchi, già favorito dalla vigilia. Sul carpet c’erano altre due pellicole italiane, anch’esse a bocca asciutta: Cyrano di Massimo Cantini Parrini era in lizza per il miglior costume, vinto da Jenny Beavan per Crudelia, mentre il premio per il miglior film d’animazione è andato a Encanto, lasciando a mani vuote anche Luca di Enrico Casarosa.

La cerimonia degli Awards è, come sempre, cinema ma anche moda e spettacolo. Fra un premio e l’altro, ha fatto molto discutere un battibecco in diretta che ha visto come protagonista Will Smith. L’attore, protagonista del biopic sulla famiglia Williams King Richard per il quale ha vinto anche la statuetta come miglior attore protagonista, è salito sul palco per sferrare un pugno a Chris Rock. Il comico stava presentando il premio per i documentari quando ha fatto una battuta sul taglio di capelli di Jada Pinkett Smith, moglie di Will, che ha recentemente dichiarato di soffrire di alopecia.

Dopo lo “spettacolo”, Will Smith torna sul palco per ritirare il premio e scoppia in lacrime, ricordando il padre-padrone Richard Williams da lui interpretato che “era un difensore accanito della sua famiglia“. Scusandosi con tutta l’Academy per il gesto, l’attore ha dichiarato: «questo è un momento bellissimo e non sto piangendo perché ho vinto un Oscar ma perché è possibile proiettare luci sugli altri».

L’episodio tra Smith e Rock è stato commentato anche dal regista Gabriele Muccino che lo ha diretto nelle pellicole La ricerca della felicità e Sette anime. «Mi dispiace enormemente per come Will sia riuscito a rovinare la serata più importante della sua vita – ha scritto su Twitter. – Nessuno sa i pregressi di quel nervo tanto scoperto da fargli perdere così il controllo. Lui sa sempre come uscire da ogni situazione. Il fatto che sia inciampato mi addolora».

La miglior attrice protagonista della serata è Jessica Chastain, accolta con una standing ovation per Gli occhi di Tammy Faye, mentre la miglior attrice non protagonista è Ariana DeBose in West Side Story di Steven Spielberg. La miglior canzone originale degli oscar è No Time To Die, colonna sonora dell’omonimo film interpretata da Billie Eilish e scritta dal fratello Finneas O’ Connell.

Infine, la serata ha portato due omaggi a due pietre miliari della Settima arte: in occasione dei 50 anni dall’uscita del Padrino, il Dolby Theatre di Los Angeles si è alzato in una standing ovation davanti al regista Francis Ford Coppola e alle due star della saga dei Corleone, Al Pacino e Robert de Niro. Coppola ha ricordato lo scrittore Mario Puzo e il produttore Robert Evans, con il quale aveva avuto diversi diverbi nel corso della realizzazione del film.

La platea ricorda anche Lina Wertmuller, che si è meritata una menzione nella sezione In Memoriam dedicata agli artisti scomparsi nel corso dell’anno. La regista, scomparsa a dicembre, è stata ricordata insieme a Sidney Poitier, William Hurt, Olimpia Dukakis, Peter Bogdanovich, Jean Paul Belmondo, Betty White, Ivan Reitman, Martha De Laurentiis, Halyna Hutchins, direttrice della fotografia vittima del grilletto di Alec Baldwin sul set di Rust.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/DAVID SWANSON

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