Partygate, Johnson: non mi dimetto

Il premier britannico ha rimandato al mittente la richiesta avanzata dal leader dell’opposizione laburista Starmer

Lo scandalo del Partygate (qui) fa vacillare ma non demordere il premier britannico Boris Johnson che ha respinto la richiesta di dimissioni presentata dal leader dell’opposizione laburista Keir Starmer.

Proprio ieri la Polizia ha consegnato le prime 20 multe per violazioni delle restrizioni anti-Covid ai partecipanti agli eventi che hanno avuto luogo a Downing Street fra il 2020 e il 2021.

«Gli investigatori devono andare avanti con il loro lavoro, ma nel frattempo noi andiamo avanti con il nostro”, » ha ribadito Johnson che, al momento, non è ancora stato sanzionato.

Nello scontro con Starmer, Johnson lo ha accusato di avergli chiesto di restare al suo posto “solo una settimana fa” per gestire la delicata crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina. Il leader dell’opposizione, dal canto suo, l’ha accusato di aver mentito alla Camera dei Comuni quando aveva sostenuto di non aver violato nessuna regola.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/NEIL HALL

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