Draghi alla Casa Bianca da Biden il 10 maggio

Kiev: nulla di deciso su vertice Putin-Zelensky

Il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà alla Casa Bianca il prossimo 10 maggio per incontrare il presidente Usa Joe Biden. Al centro dell’incontro ci sarà “il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia“, come spiegato tramite una nota di Palazzo Chigi.

Il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podoliak, ha fatto sapere che non è stato ancora deciso nulla su un possibile incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha invitato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a partecipare al G20 dei leader in programma in 15 e 16 novembre a Bali. A renderlo noto è lo stesso Zelensky che su Twitter ha ringraziato Widodo per “il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, in particolare per la chiara posizione nelle Nazioni Unite“. «Sono state discusse questioni di sicurezza alimentare. Sono grato per l’invito a partecipare al vertice del G20» – si legge.

Questa notti il presidente ucraino nel videomessaggio quotidiano ha chiesto al mondo di controllare il nucleare russo: «se la Russia ha dimenticato cosa è successo a Chernobyl, significa che c’è bisogno di un controllo globale sulle sue dotazioni e sulla sua tecnologia nucleare – ha affermato. – Dopo quello che hanno fatto le truppe russe a Chernobyl e Zaporizhzhia, nessuno al mondo può sentirsi sicuro sapendo quanti impianti, tecnologie e armi nucleari ha la Russia». Infine ha concluso: «l’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intera Europa centrale e orientale e assestare un colpo globale alla democrazia».

Una delegazione del governo bulgaro si recherà oggi in visita a Kiev, dove incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La notizia è stata confermata dalla ministra degli Esteri, Teodora Ghenciovska.

Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha esortato gli alleati dell’Ucraina riuniti a Ramstein ad essere più rapidi nella consegna delle armi necessarie a Kiev: “bisogna muoversi alla velocità della guerra”, ha spiegato.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che richiede ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza di giustificare il loro uso del veto (ne abbiamo parlato qui). Rivolgendosi direttamente a Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Regno Unito, che sono gli unici ad avere questo veto, la misura promossa dal Liechtenstein è destinata a “far pagare loro un prezzo politico più alto” quando lo utilizzano.

A seguire il Canada ha annunciato di aver finalizzato un contratto per l’acquisto di 8 mezzi militari blindati che verranno “forniti agli amici ucraini il più presto possibile” e la Casa Bianca ha applaudito alla decisione della Germania di inviare altre attrezzature a Kiev.

Intanto, l’intelligence britannica ha reso noto che la Russia non è riuscita a distruggere la difesa aerea di Kiev. Il ministero degli Esteri, inoltre, ha fatto sapere che la Russia ha vietato l’ingresso a 287 parlamentari britannici della House of Commons.

Il Papa durante l’udienza generale della settimana ha dichiarato che l’umanità “è assetata di pace e fraternità”: «è urgente che l’alleanza tra anziani e giovani sia feconda e porti ciascuno, nel suo stato di vita, ad essere testimone e mediatore delle benedizioni di Dio tra i popoli».

Il Papa si è poi scusato per il suo ginocchio: «chiedo scusa perché vi saluterò seduto, perché questo ginocchio non finisce di guarire e non posso essere in piedi tanto tempo. Scusatemi per questo – ha detto. – Tacciano le armi, affinché quelli che hanno il potere di fermare la guerra, sentano il grido di pace dell’intera umanità».

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/STEPHANIE LECOCQ

Rispondi