
Come ogni anno, le sirene hanno risuonato in tutto il Paese per dedicare due minuti di riflessione allo sterminio di 6 milioni di ebrei
Come ogni anno, alle 10 in punto (9 ora italiana) lo stato di Israele si è fermato per ricordare i 6 milioni di ebrei sterminati dal nazi-fascismo.
Al rintocco delle sirene la popolazione si è fermata, chinando la testa e dedicando un pensiero allo “Yom ha-Shoah”, il giorno di dolore nazionale.
Per l’occasione si è arrestato il traffico, compreso quello dei mezzi pubblici, mentre bar e ristoranti hanno abbassato le saracinesche e il dibattito pubblico si è distolto, per qualche istante, dalle notizie per dedicare spazio ad approfondimenti sulla Shoah.
Il premier Naftali Bennett ha partecipato alla cerimonia del ricordo a Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, durante la quale 6 sopravvissuti hanno acceso altrettante fiaccole.
«La Shoah non ha precedenti nella storia umana e che anche le peggiori guerre di oggi non sono l’Olocausto e non sono ad esso comparabili» ha voluto ribadire il premier israeliano.
di: Marianna MANCINI