Operaio morto alla Farnesina, autopsia: decesso per schiacciamento

È stata disposta l’autopsia che aiuterà a chiarire l’orario dell’incidente e se è morto sul colpo oppure dopo ore

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’operaio 39enne trovato morto lo scorso 28 aprile nel vano ascensore della Farnesina aveva chiesto aiuto (leggi qui). Lo testimonia un funzionario che dichiara che mercoledì 27 aprile tra le 18.25 e le 19 sentì un uomo gridare “aiuto”. Sembra che siano stati allertati i carabinieri del drappello interno al ministero che però non avrebbero individuato nessuno.

Il tutto va agli atti del procedimento del pm Antonino Di Maio, che procede per omicidio colposo al momento contro ignoti.

Secondo l’autopsia, affidata ai medici legali del policlinico Agostino Gemelli, l’operaio è “deceduto sul colpo per gravissime lesioni da schiacciamento”. L’autopsia servirà a chiarire l’orario in cui l’uomo ha perso la vita e anche se è morto sul colpo oppure dopo ore di agonia. La ricostruzione dei dettagli, inoltre, permetterà di comprendere se il ragazzo poteva essere salvato dopo l’incidente.

Secondo una prima valutazione, la morte risalirebbe ad alcune ore prima, forse alla serata del 27 aprile. Gli inquirenti voglio comprendere se l’uomo stesse lavorando da solo oppure no. In merito, verranno ascoltati il collega che ha scoperto la mattina seguente il cadavere e il titolare. Per quanto riguarda la dinamica, l’operaio sarebbe morto per schiacciamento e non per caduta. Da qui, bisognerà verificare se si è trattato di un malfunzionamento del comando di blocco o di un’eventuale inosservanza dell’operaio.

Gli inquirenti stanno acquisendo le immagini delle telecamere presenti in zona. Attualmente il fascicolo, coordinato dal pm Antonino Di Maio, è contro ignoti e il reato ipotizzato è omicidio colposo.

Secondo il legale della famiglia della vittima, il telefono del 39enne non sarebbe ancora stato ritrovato. L’ultimo segnale del dispositivo risale alle 18.25 di mercoledì. Si trattava di un “cellulare personale, che a differenza di quello di servizio, non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito” precisa l’avvocato Michele Montesoro.

«Quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio – spiega ancora il legale riferendosi al fatto che la scomparsa dell’uomo è stata denunciata solo la mattina successiva, quando il collega ha notato l’auto parcheggiata – poteva starci che quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori».

di: Federico ANTONOPULO

FOTO: SHUTTERSTOCK

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