10 minuti nello Spazio: si è conclusa con successo l’impresa di Jeff Bezos a bordo del razzo New Shepard. Si apre l’era del viaggio spaziale per i civili
Ebbene sì: Jeff Bezos ha dato avvio ufficiale al turismo spaziale. Ieri, 20 luglio, infatti, il miliardario patron di Amazon ha trascorso con successo qualche minuto nello Spazio a bordo del razzo New Shepard, progettato negli ultimi anni dalla sua compagnia spaziale Blue Origin. Nel frattempo Bezos, sotto accusa per le spese sostenute per far fronte al lancio oltre che per l’impatto ambientale del viaggio, ha annunciato che donerà 100 milioni di dollari ciascuno al commentatore della Cnn Van Jones e allo chef Jose Andres come “premio per il coraggio e la civiltà“.
Il lancio suborbitale è avvenuto intorno alle 15 di ieri pomeriggio (ora italiana) dalla base di Blue Origin a sud-est di El Paso, nel Texas occidentale. All’annuncio, il dipartimento dei Trasporti dello Stato aveva già anticipato la chiusura parziale della statale 54 e il blocco dell’area in modo da non far avvicinare spettatori durante la fase di decollo. A seguire l’avvenimento ci ha pensato la stampa di tutto il mondo. Dopo il decollo, appena raggiunti quasi i 100 chilometri di altitudine, la capsula spaziale si è separata dal resto del razzo ed è rimasta nello Spazio esterno per qualche minuto. Subito dopo ha iniziato il suo rientro verso il suolo, frenata dai paracadute e dall’accensione di alcuni retrorazzi. L’intera esperienza è durata in tutto circa 10 minuti.
Il razzo New Shepard è alto 18 metri, utilizza un solo motore ed è a guida autonoma, senza la presenza di un pilota. Sulla sommità c’è una capsula spaziale con capienza per quattro persone. Insieme al padre dell’e-commerce c’erano all’interno del razzo il fratello Mark, il 18enne Oliver Daemen e l’ultraottantenne Wally Funk, pioniera dell’aeronautica statunitense che ha partecipato alla missione Mercury 13 della Nasa senza mai partire. Il passeggero più giovane, in realtà, è salito in sostituzione del passeggero misterioso che ha acquistato un biglietto all’asta per oltre 28 milioni di dollari, rinunciando in seguito sembrerebbe per motivi di lavoro. Oliver Daemen è figlio di Joes Daemen, il manager che aveva partecipato all’asta lanciata da Bezos per ospitare un passeggero pagante: la sua era stata la seconda migliore offerta ma anche lui ha dovuto rinunciare, a favore però del figlio. L’equipaggio ha così segnato ben due record: ne hanno fatto parte, infatti, la persona più giovane e quella più anziana ad aver mai superato il confine tra Terra e Spazio.
Immediatamente dopo l’atterraggio sono arrivate le congratulazioni dell’agenzia spaziale americana: «congratulazioni al team di Blue Origin per il primo volo con equipaggio umano di New Shepard! Non vediamo l’ora di fare voli futuri con a bordo ricercatori e carichi tecnologici utili, sostenuti dalla Nasa» – ha scritto su Twitter la Nasa.
Ora chiunque, a patto di avere i soldi per pagare il biglietto, potrà provare l’esperienza a gravità zero. L’evento di ieri è infatti da considerarsi la prova generale della compagnia per il lancio commerciale dei voli spaziali. Dopo aver effettuato 15 prove senza equipaggio e dopo il successo di ieri, Blue Origin prevede altri due viaggi con persone a bordo entro la fine dell’anno. Intanto la direttrice delle vendite dei voli umani, Ariane Cornell, ha reso noto: «ce ne saranno molti altri in futuro. Abbiamo già una lista di clienti interessati». Tuttavia il prezzo dei biglietti ancora non è stato divulgato anche se non è difficile immagine che la cifra ammonterà a diverse decine di migliaia di dollari.
Il lancio di Bezos, in realtà, è forse quello che ha fatto più parlare di sé ma non si può davvero definire il primo con a bordo dei civili: lo scorso 11 luglio, infatti, a precederlo ci ha pensato l’imprenditore britannico Richard Branson a bordo del razzo SpaceShip Two, ribattezzato Unity. Branson avrebbe dovuto decollare dopo Bezos ma ha anticipato l’evento scatenando non poche reazioni e diatribe tra le due compagnie. Ma ora il vero rivale del miliardario sarà Elon Musk e la sua SpaceX che mira a portare gli statunitensi sulla Luna.
Bezos, che già da adolescente durante il suo discorso di maturità aveva manifestato il desiderio di andare in orbita, ha scelto la data di ieri non a caso: il 20 luglio, infatti, si è celebrato il 52esimo anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11. È proprio il caso di dire, quindi, un altro grande passo per l’umanità.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: AFP