Sgomberate le ultime 250 persone rimaste. L’organizzazione illegale nella campagna viterbese ha causato morti, persone in ospedale per coma etilico, stupri e danni all’ambiente
Dopo cinque giorni di musica ininterrotta, è cominciato il deflusso di quanti, a partire dal 13 agosto, si erano riuniti nei pressi del lago Mazzano, nel viterbese, per lo Space Travel, un rave party non autorizzato. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, intervenute sul posto, infatti, nella notte tra il 18 e il 19 agosto, molti dei partecipanti hanno lasciato l’area e sono stati poi fermati dai posti di blocco. Le 250 persone ancora presenti stamattina hanno sgomberato, infine, il campo.
«L’area è stata liberata. Non c’è più nessuno all’interno – ha fatto sapere il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti. – Non posso che esprimere soddisfazione. Il ministro Lamorgese, che mercoledì pomeriggio mi ha contattato personalmente, ha mantenuto l’impegno preso di liberare l’area entro oggi. Le operazioni si sono svolte nel massimo rispetto delle persone. Ora sono già al lavoro per rimuovere al più presto i rifiuti lasciati nel terreno».
Alle prime ore del mattino, infatti, le ultime persone rimaste sono state identificate e invitate ad allontanarsi. «La pressante attività di mediazione in corso fin dall’inizio dell’evento, unita ad un monitoraggio incessante delle zone di accesso al sito – hanno fatto sapere le forze dell’ordine – ha consentito un allontanamento controllato dei partecipanti all’iniziativa».
Stando a quanto stimato, il rave, organizzato in aperta campagna con tir attrezzati per la musica e che sarebbe dovuto durare 10 giorni, ha toccato il suo picco nel giorno di Ferragosto con 10 mila partecipanti, scesi tra i 6 mila e gli 8 mila nei giorni successivi. «Le forze dell’ordine sono andate sul posto subito, il picco delle presenze è stato raggiunto il 15 agosto con circa 10 mila persone ma l’azione di contenimento c’è stata e ha funzionato altrimenti le persone non sarebbero diminuite» – ha riferito la ministra dell’Interno Lamorgese. La zona, infatti, è stata presidiata da un elicottero della Finanza e dalle camionette di polizia e carabinieri: l’operazione ha avuto come obiettivo quello di non far arrivare nuove persone e di identificare chi si allontanava.
Nella notte i Comuni di Pitigliano e di Manciano e Sorano, sul versante toscano, hanno riferito di transiti di reduci del rave party, visti andar via. «Hanno lasciato il rave quelli che erano meno organizzati, senza camper, senza roulotte – ha spiegato il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili. – Gli organizzatori prevedevano di far durare il rave 10 giorni ma speriamo che possa concludersi già il 19 agosto, ci sono accordi che operano in questa direzione». Il supermercato più vicino, infatti, si trova a 10 chilometri di distanza.
Nel frattempo si comincia a stilare il bilancio dell’organizzazione illegale. Come riferisce l’assessore alla Sanità del Lazio, infatti, “sono fuori controllo, i servizi della Asl segnalano una situazione grave“. Il party conta, al momento, un ragazzo di 25 anni morto annegato nel laghetto, un altro ragazzo avrebbe avuto un infarto mentre due ragazze hanno denunciato di essere state stuprate, cinque giovani sono stati portati in ospedale in coma etilico e un altro è stato ricoverato per positività al Covid. Addirittura c’è chi ha riferito di una nuova nascita: la stessa sera dell’incidente fatale nelle acque del lago, secondo le testimonianze, una donna ha partorito una bambina ed è stata soccorsa da un’ambulanza.
Ma ci sarebbe anche un altra vittima, l’ambiente. «Il rave party illegale in atto da giorni nella tuscia sta provocando gravissimi danni all’ambiente e all’agricoltura. Siamo preoccupati per la fauna della zona e il lago di mezzano – ha commentato il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi. – Sono stati installati sei palchi, alcune cucine da campo e vi sostano un migliaio di camper e roulotte. Inoltre, la musica a tutto volume e la massiccia presenza di automezzi e persone, disturba la fauna e crea gravi problemi al vicino lago di Mezzano dove è annegato un ragazzo. Quando se ne andranno a noi non resterà altro da fare che contare i danni e spendere soldi pubblici per riparare lo sfregio fatto al territorio e all’ecosistema».
Per la morte del 25enne, Gianluca Santiago, invece, la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, per morte come conseguenza di altro reato. Il corpo del giovane è stato trovato nelle acque del Mezzano, dove il ragazzo era stato visto immergersi, forse per dar prova delle sue capacità di apnea. I magistrati sono in attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA / GABRIELE MASIERO