Il partito del presidente, Russia Unita, ha ottenuto il 50% dei voti. Cresce il partito comunista con il 25% dei consensi
Con il 50% dei voti e la maggioranza dei seggi della Duma, Valdimir Putin e il suo partito, Russia Unita, si riconfermano alla guida del Paese. Ma non è tutto oro quello che luccica perché, rispetto al 54% delle elezioni 2016, lo Zar ha perso consensi. La causa maggiore, secondo molti, va ricercata nel consenso ricevuto dal partito comunista che dal 13% dei voti del 2016 guadagna, oggi, il 25%.
Le consultazioni, inoltre, si sono caratterizzate per un nuovo minimo storico di affluenza. In tre giorni di urne aperte si è presentato il 45,15% degli aventi diritto, nonostante fosse attiva l’opzione del voto online. Per il presidente, il numero inferiore di voti si traduce in maggioranza assoluta, sì, ma anche in quasi 100 seggi in meno all’interno del Parlamento, secondo le prime proiezioni.
La crescita del partito comunista, invece, si deve probabilmente all’influenza sulla popolazione di Navalny. La neonata formazione liberale, Nuovo Popolo, infatti, è sostenuta dai seguaci del dissidente e dal suo appello a mettere in atto un voto di protesta, ovvero puntare su esponenti comunisti nei collegi uninominali, dove più facilmente avrebbero potuto battere il candidato di Russia Unita, così da far entrate il partito in Parlamento.
Un altro tema di grande discussione di queste elezioni è stato quello dei brogli elettorali. Moltissime le denunce in tutto il Paese, corredate da video in cui si vedono tutti i trucchi usati per truccare i voti a favore di Russia Unita. Ma per le autorità si tratta di fake news e la Commissione Elettorale Centrale ha parlato di 18 irregolarità in 8 Regioni. L’Ong Golos, che monitora il corretto svolgimento del processo elettorale, ha invece tracciato migliaia d’infrazioni. Ma Golos è stata bollata come “agente straniero” e accusata di voler screditare le elezioni.
I critici di Putin sostengono che anche l’iniziativa del voto online fosse, in realtà, volta a falsare il risultato. Sta di fatto che, nelle Regioni in cui è stato attivata, la nuova modalità ha fatto il boom. Solo a Mosca l’affluenza ha superato il 96%, con oltre due milioni di persone registrate online. Complice, probabilmente, lo scatto del fermo per chiunque fosse sceso in piazza a manifestare, come successo in piazza Pushkin.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA