Esplosione del porto di Beirut: coinvolto l’ex ministro Khalil

Il deputato è accusato, insieme ad altri eccellenti esponenti dell’establishment, di omicidio colposo per la morte di 219 persone

Arrestato l’ex ministro e deputato libanese Ali Hassan Khalil nell’ambito dell’inchiesta sull’esplosione del porto di Beirut che il 4 agosto 2020 ha ucciso 219 persone.

Secondo fonti giudiziarie citate dai media locali, Khalil, vicino al presidente del parlamento Nabih Berri, sarebbe accusato, insieme ad altri alti esponenti dell’establishment istituzionale libanese, di “omicidio colposo, mancanze e incuria“.

A causare l’esplosione, ricordiamo, erano state le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio tenute per 7 anni in un hangar del porto della capitale libanese.

Nelle scorse settimane il giudice Tareq Bitar, titolare dell’inchiesta sull’accaduto, aveva emesso un mandato di arresto nei confronti dell’ex ministro dei trasporti Youssef Fenanios. Alcuni imputati, tra cui gli ex ministri Khalil e Fenanios, avevano tentato di bloccare l’inchiesta presentando una ricusazione del giudice Bitar ma la Corte d’appello di Beirut aveva poi respinto le richieste.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: REUTERS/MOHAMED AZAKIR

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