Gli imputati sono 59, i legali di Castellucci hanno chiesto la ricusazione Gup. Il giudice deciderà il prossimo 27 ottobre
Si è tenuta oggi la prima udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi di Genova, il viadotto autostradale della A10 crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Il giudice deciderà il prossimo 27 ottobre chi rinviare a giudizio tra le 59 persone imputate.
Le accuse includono omicidio colposo plurimo, disastro colposo, crollo doloso e falso.
Questa mattina i legali dell’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci e altri cinque hanno chiesto alla corte d’Appello la ricusazione del Giudice dell’Udienza Preliminare, Gup, Paola Faggioni. Quest’ultima, infatti, aveva già emesso le misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sulle barriere fonoassorbenti pericolose. Tuttavia per il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto, Faggioni non è da ricusare, “perché non ha espresso alcun pre-giudizio“.
Le udienze si sono tenute nella tensostruttura montata dentro l’atrio del tribunale per rispettare le misure anti contagio.
Il Comune di Genova si è costituito parte civile: «il Comune di Genova ha deciso di presentare l’istanza avvalendosi esclusivamente dei legali dell’avvocatura dell’ente, senza ausilio di avvocati esterni – ha spiegato l’assessore all’Avvocatura e agli Affari legali Lorenza Rosso – abbiamo preso questa decisione perché vogliamo essere il più vicini possibili, sia come amministrazione che con i nostri uffici, non solo ai parenti delle vittime, ma anche a tutti quelli che hanno subito un danno da questo gravosissimo evento. Abbiamo deciso di costituirci parte civile non solo per i danni diretti legati al crollo, ma anche per quelli indiretti, per tutte quelle famiglie, aziende e attività che dopo il 14 agosto 2018 hanno visto le loro vite irrimediabilmente sconvolte. Farlo è un dovere per onorare e ricordare le 43 vittime e per cercare di portare giustizia a una collettività ferita».
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di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA