Iran, Nazanin potrebbe tornare in carcere

Le autorità iraniane hanno respinto la richiesta di appello alla condanna della 43enne irano-britannica accusata di cospirazione

Nazanin Zaghari-Ratcliffe ha perso l’appello contro l’ultima condanna a suo carico e rischia ora di tornare in prigione, in Iran.

A riferirlo è stato il movimento Free Nazanin, tramite l’account Twitter. L’avvocato di Zaghari-Ratcliffe ha ricevuto una telefonata in cui gli è stato comunicato che “l’appello per il secondo caso è stato respinto“. Nessuna comunicazione ufficiale è ancora arrivata dall’Iran.

Nazanin, cittadina irano-britannica e dipendente della Fondazione Thomson Reuters, è stata arrestata nel 2016 in Iran durante una visita a Teheran. La sua colpa, stando alle autorità iraniane, è stata quella di cospirazione e di “attività di propaganda contro la Repubblica islamica“. Accuse che ad oggi le sono costate cinque anni di carcere.

In particolare, ad aprile era stata condannata ad un ulteriore anno di detenzione e le era stato imposto il divieto di espatrio per aver partecipato ad una manifestazione fuori dall’ambasciata iraniana a Londra, nel 2009.

Dal marzo del 2020 la project manager 43enne sta scontando la sua pena agli arresti domiciliari, a casa dei genitori a Teheran, dopo l’insorgere della pandemia.

Sul caso è intervenuta anche la deputata britannica Tulip Siddiq, che rappresenta la circoscrizione a Nord di Londra dove vivono la figlia oggi 7enne e il marito di Nazanin, Richard Ratcliffe, che ha invitato il premier britannico, Boris Johnson, “ad agire ora per liberarla“. 

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA

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