
Boom di visitatori e di vendite. Già a lavoro sulla prossima edizione, non si esclude una sinergia con l’Eurovision
Il Salone del Libro 2021 di Torino è stato ufficialmente un successo.
L’edizione di quest’anno, infatti, ha chiuso raggiungendo quota 150 mila visitatori, 2.000 in più rispetto all’edizione del 2019. «Un’edizione storica, il Salone con più visitatori di sempre. Ne avevo ipotizzati 70-80 mila. La più grande manifestazione fieristica da quando c’è il Covid. Sfogliare un libro fa meno rumore di sfondare le vetrine della Cgil, ma sfogliarne migliaia fa un rumore sul quale si deve riflettere» – ha sottolineato il direttore del Salone, Nicola Lagioia.
Nonostante i 18 mila metri quadri in più, dunque, si sono registrate lunghe file agli ingressi e nelle sale dove si sono tenuti gli incontro con gli autori. Ad affollare i locali, infatti, ci hanno pensato lettrici e lettori, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini soprattutto e tanti giovani, tra cui 11.700 studenti.
Ma i numeri positivi non finiscono qui: l’amministratore delegato della Salone Libro Srl, Piero Crocenzi, ha fatto sapere che 14 milioni di utenti sono stati raggiunti su Facebook, su Instagram si è registrata una crescita del 15% mentre sono state 420 mila le visualizzazioni su Twitter. Il sito web è stato visitato da 174 mila persone nei cinque giorni di manifestazione, mentre i posti prenotati tramite la piattaforma Salto+ sono stati 31 mila.
Tutti gli editori, inoltre, hanno registrato un incremento delle vendite, complice forse anche il grande numero di nomi importanti della letteratura mondiale come Michel Houellebecq, Valerie Perrin e David Quammen.
Ma il futuro è già qui. Lagioia, infatti, ha dichiarato: «l’edizione di maggio è vicina e bisogna correre. Fino a a maggio lavorerò qui, poi mi aspetto che ci sia un piano industriale e si decida cosa fare, qual è il bene del Salone che ha ancora molti margini di miglioramento. È un patrimonio della città, del territorio e del Paese, e bisogna tenerne conto. La città deve saper capitalizzare, e spero che intervengano anche i privati. Torino dovrebbe evitare di mettersi in condizione di partire sconfitta: la borghesia torinese ha la possibilità di investire. Con il modello attuale il Salone non può crescere per dimensioni, ma può crescere dal punto di vista qualitativo attraverso collaborazioni con istituzioni internazionali importanti. Può diventare un centro nevralgico dell’editoria europea».
Per l’edizione del prossimo anno, inoltre, il presidente del Circolo dei Lettori Giulio Biino ha fatto sapere di non escludere sinergie con l’Eurovision Song Contest (ne abbiamo parlato qui).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/JESSICA PASQUALON