
Fuori dal testo ambulanti e concessioni balneari, mentre le concessioni idroelettriche torneranno allo Stato solo in quelle Regioni considerate inefficienti nella gestione. Saltano diverse norme
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulla concorrenza dopo circa due ore di riunione. «Il provvedimento – ha detto Draghi introducendo il Cdm – contiene molte misure utili, in un ampio raggio di settori. Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La tutela della concorrenza non si ferma comunque a questo disegno di legge. È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus».
Promuovere la concorrenza nel conferimento delle licenze e garantire una miglior tutela del consumatore. Sono i due principali obiettivi indicati nell’articolo del ddl dedicato alla riforma di taxi e Ncc. La misura prevede una delega al Governo per adottare, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del disegno di legge, su proposta del Mims e del Mise, un decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia di trasporto pubblico non di linea. In particolare il decreto dovrà adeguare l’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti, riducendo gli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi pubblici non di linea. Il decreto dovrà inoltre adeguare il sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche al fine di contrastare fenomeni di abusivismo, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni agli enti locali.
Saltano le norme per incentivare il ricorso alle gare nel tpl. La misura prevedeva che entro il 31 maggio di ogni anno le Regioni attestassero all’Osservatorio nazionale sul trasporto pubblico locale “l’avvenuta pubblicazione, entro il 31 dicembre dell’anno precedente, dei bandi di gara ovvero l’avvenuto affidamento con procedure ad evidenza pubblica di tutti i servizi di trasporto pubblico locale e regionale“. L’omessa o ritardata trasmissione dell’attestazione avrebbe determinato un taglio del 2% della quota assegnata alla Regione del Fondo per il concorso dello Stato agli oneri del tpl.
Niente accelerazione per le autorizzazioni di nuovi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti e salta la norma che avrebbe consentito ai notai una maggiore mobilità, quindi la possibilità di esercitare le funzioni su tutto il territorio nazionale.
Per rafforzare l’indipendenza delle varie authority (da Antitrust, a Consob, da Agcom al regolatore dei trasporti a quello dell’energia) la nuova legge sulla concorrenza rivede le procedure di selezione di presidenti e componenti. Nascerà un Comitato tecnico per la selezione delle candidature, composto da cinque membri indipendenti e di chiara fama che verificherà la sussistenza dei requisiti previsti e trasmetterà ai soggetti competenti alla nomina una lista di almeno quattro candidati per ogni posizione.
Sulle concessioni in generale si prende tempo, scegliendo di procedere come con il catasto: per ora una mappatura dello stato dell’arte, una sorta di “operazione trasparenza” per avere intanto un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga, che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara.
Viene inoltre confermato che le concessioni idroelettriche torneranno allo Stato solo in quelle Regioni in ritardo, dunque considerate inefficienti nella gestione, e potrebbe esserci un’accelerazione dei tempi entro cui le Regioni devono indire le gare.
Con il ddl arrivaun pacchetto di misure sui farmaci per migliorare la distribuzione e accelerare l’immissione in commercio di nuovi medicinali. Per ridurre i poteri discrezionali nella nomina dei dirigenti ospedalieri, il testo interviene sui principi cui devono attenersi le Regioni per le procedure per il conferimento degli incarichi.
Secondo quanto emerge le compagnie telefoniche devono acquisire la prova del previo consenso del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi. L’obiettivo è contrastare il persistente fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari. Si stabilisce il divieto anche di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.
Il testo prevede inoltre che anche le assicurazioni con sede legale in altri Stati membri siano obbligate ad aderire alla procedura di risarcimento diretto per la responsabilità civile auto. Una modifica al codice delle assicurazioni private, per eliminare un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane rispetto alle imprese con sede legale in altri Stati membri, che altrimenti hanno maggiori possibilità di praticare tariffe più basse.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI